2014-12-03 07:00:00

Crisi politica in Israele: elezioni anticipate, via due ministri


Crisi di governo in Israele. Il premier Netanyahu ha convocato elezioni anticipate dopo aver rimosso dai loro incarichi, perché troppo critici sui piani dell’esecutivo, il ministro delle Finanze Lapid e quello della Giustizia Livni, che reagiscono duramente parlando  di “un atto di codardia e di perdita di controllo''. Intanto Israele incassa anche il riconoscimento della Palestina da parte della Francia e reagisce: “così si allontana” sostiene il titolare degli Esteri,”la possibilità di un accordo regionale di pace. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Gli ultimi intricati sviluppi della politica israeliana sono lo specchio di una crisi di governo sempre più profonda. Netanyahu, durante un cruciale colloquio con Lapid, ha chiesto al ministro delle Finanze di rinunciare al suo progetto di legge per azzerare l’Iva sull’acquisto della casa. Il premier ha poi sollecitato un aumento di oltre 1,5 miliardi di dollari nel bilancio della Difesa per coprire le spese determinate dalle operazioni militari nella Striscia di Gaza. Incontrando il ministro delle Finanze, il premier dello Stato ebraico ha inoltre richiesto il suo appoggio su una legge che definisce Israele come “lo Stato nazionale del popolo ebraico” e non più “Stato ebraico e democratico”. Un progetto che trova, invece, la ferma opposizione non solo di Lapid ma anche del ministro della Giustizia Livni. La divergenza è poi sfociata nella rimozione dei due ministri dai loro incarichi e nella decisione del premier israeliano di sciogliere a breve il Parlamento e di avviare così l’iter per elezioni anticipate.








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