2014-12-03 13:52:00

Card. Parolin: Europa assicuri pace, non sia unione burocratica


Sono molte le opere di giustizia e riconciliazione, tra cui quelle volte alla protezione degli innocenti e dei deboli nelle due guerre mondiali, che hanno visto la Chiesa cattolica, la Comunione anglicana e altre comunità cristiane lavorare insieme con le autorità britanniche. E’ quanto ha affermato stasera il cardinale Pietro Parolin, nella Messa per il centenario del ripristino delle relazioni diplomatiche tra Regno Unito e Santa Sede. Sull’importanza di queste relazioni ascoltiamo proprio il segretario di Stato Vaticano intervistato da Philippa Hitchen:

R. –  Il rapporto è importante soprattutto oggi, in un mondo diventato molto più complicato e molto più conflittuale rispetto alle aspettative che avevamo, dopo la caduta del muro di Berlino, dopo il cambiamento dello scenario internazionale. Quindi, oggi è diventato davvero essenziale riuscire a parlarsi, riuscire a dialogare, riuscire a negoziare e affrontare insieme i problemi del mondo. Insieme, infatti, ci si salva e insieme ci si perde. Quindi, anche le relazioni diplomatiche sono strumenti che conservano la loro attualità e le loro potenzialità proprio ai fini di un dialogo, di un contatto e di una collaborazione per la soluzione dei problemi attuali.

D. – In Inghilterra, in questo momento, c’è grande scetticismo sul ruolo del Regno Unito in Europa. Alla luce di questa bella visita del Santo Padre a Strasburgo, che cosa può dire lei ai nostri euroscettici?

R. – Spero che accolgano il messaggio del Papa. La mia è una speranza, che esprimo. E’ un messaggio che ha insistito proprio sulla validità del progetto europeo, alla luce anche dei risultati che questo progetto ha dato. Certo, oggi ci troviamo in un periodo di difficoltà, di crisi, di fatica, però è vero che questo progetto ha assicurato pace, benessere a tante generazioni. Si tratta soprattutto di farlo riscoprire ai giovani e – forse mi sono dimenticato di dirlo prima – di non perdere anche quella che è la dimensione valoriale di questo progetto: non ridurlo soltanto a realtà materiali o burocratiche e non perdere quelle che sono le dimensioni fondamentali, che poi sono state quelle dei padri fondatori dell’Europa. E’ importante sottolineare anche questo. Pur coscienti delle debolezze, sappiamo però che questo è veramente uno strumento importante in mano agli uomini e alle donne europee, per preservare la pace, per realizzare valori e assicurare loro un benessere e un posto nel mondo. Un posto che possa aiutare veramente il mondo ad essere migliore.








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