2014-12-02 15:10:00

Real Madrid: sponsor arabo, tolta croce dal simbolo


Il Real Madrid rimuove la piccola croce che caratterizza la corona reale, simbolo della società spagnola. Secondo quanto scrivono alcuni quotidiani sportivi spagnoli, la scelta del Real, polisportiva di Madrid fondata nel marzo 1902 e composta da attività di calcio e basket, punta a non ostacolare la strategia di marketing nei Paesi arabi, dove il Real cerca nuovi tifosi ed opportunità economiche. Nel settembre scorso, la squadra di calcio del Real Madrid, allenata da Carlo Ancelotti, ha infatti chiuso un accordo di sponsorizzazione con la Banca nazionale di Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti. Luca Collodi ne ha parlato con Carlo Nesti, giornalista sportivo e scrittore.

R. – Dinanzi a grandi società come il Real Madrid, che si sono messe nei guai con le loro mani sul piano economico, accumulando debiti, è comprensibile la ricerca di una via di uscita. Questo è doveroso dirlo, non certo pensando agli ingaggi dei giocatori che destano scandalo, ma piuttosto ai dipendenti molto meno benestanti e ai tifosi… Ma che il prezzo di questa ricerca di ossigeno sia snaturare le proprie origini, compreso il legame con una Croce, è assolutamente inaccettabile. Lo dico per ragioni puramente democratiche: chiunque si proponga di aiutare una società deve rispettare l’identità del soggetto che decide di sostenere.

D. – E’ la conferma di come il calcio, lo sport in particolare, sia sempre di più una questione di soldi e sempre meno una questione di valori sportivi…

R. – Sì, però quello che davvero mi sorprende è che coloro che pensano non soltanto al business non si rendono conto di pensare, di attuare, di progettare qualcosa che è controproducente per il business. Mi spiego: si dice in Italia – ma vale anche per la Spagna – che il tifo è la grande fede laica… Perché si dice così? Perché si nutre di bandiere, di sentimenti, di convinzioni interiori… Ecco, se tu togli al tifoso questo, togli tutto. E dietro ai diritti televisivi, al marketing, agli stadi, chi c’è? Ci sono i tifosi. Sono loro che sborsano i quattrini. Quindi tradirli, in questo senso, è un boomerang: è un boomerang economico, che si ritorce proprio contro coloro che pensano soltanto al business.








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