2014-12-02 10:25:00

India: proteste per l'incendio di una chiesa a New Delhi


Circa 1.000 cattolici hanno protestato questa mattina davanti alla sede della polizia di Delhi e hanno chiesto di aprire un’inchiesta, un giorno dopo che la chiesa di San Sebastiano, quartiere di Dilshad, nella zona est di Delhi, ha subito un grave incendio che ne ha distrutto l’interno.

“Vogliamo un’inchiesta giudiziaria in materia, l’arresto dei colpevoli e chiediamo che sia data sicurezza ad ogni chiesa” ha detto ai media locali padre Mathew Koyicka. I manifestanti, tra cui donne e bambini, hanno esposto cartelli con scritte come “Vogliamo giustizia” e “Pregate e lasciate che gli altri preghino”.

Ieri mattina - riferisce l'agenzia Misna - la guardia di sicurezza di turno alla chiesa cattolica che al momento dell’incendio era vuota ha avvisato il parroco che ha chiamato subito i vigili del fuoco. Le forze anti incendio sono arrivati dopo circa 10 ore. “Hanno preso il loro tempo. Avevano detto che sarebbero arrivati subito, invece… “ ha affermato John Dayal, leader della comunità in una conferenza stampa tenutasi nel pomeriggio di ieri e in cui ha partecipato l’arcivescovo di Delhi mons. Anil Couto.

“ L’incendio sembra essere doloso. In questo caso sarebbe un atto di sacrilegio e di odio contro la comunità e la sua fede e sorprende che tale atto possa avvenire a Delhi che si sta riprendendo da una serie di incidenti comunali” ha affermato mons. Couto aggiungendo che la Chiesa ha “fede piena” nelle indagini e, fino a quando l’inchiesta non sarà conclusa, non è giusto puntare il dito contro probabili colpevoli.

“Il primo passo è quello di raccogliere prove e determinare la causa del fuoco. Nel frattempo, un caso è stato registrato. Un team legale è andato alla chiesa ha raccolto due campioni di contenitori di kerosene. I vigili del fuoco stanno preparando la loro relazione. Solo dopo aver ricevuto questi rapporti saremo in grado di accertare l’esatta causa dell’incendio” ha detto S. Chauhan, agente della polizia metropolitana aggiungendo che l’inchiesta è solo agli inizi.

Dal canto suo il card. Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai ha commentato all'agenzia Asianews che  "il rogo della chiesa di san Sebastiano a Delhi "va condannato con la massima forza. Sono sconvolto e profondamente rattristato per questo attacco. Anche se non voglio attribuirgli motivazioni etniche o religiose, il dare fuoco in maniera deliberata a un luogo di culto è del tutto inaccettabile e non può essere condonato. La popolazione si rivolta perché si sente vulnerabile, per quanto piccola possa essere la comunità cristiana nel mirino".

"Alle autorità - riprende il card. Gracias - noi chiediamo un'inchiesta rapida che individui i colpevoli e li metta in stato di accusa. Tutti i luoghi di culto dell'India devono essere rispettati, perché riflettono la nostra società multiconfessionale. Gli organi dello Stato devono essere un baluardo contro incidenti come questi, che poi divengono fonte di divisione e di destabilizzazione della società. Questo incendio va contro il progresso stesso della nazione". (R.P.)








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