2014-12-01 16:49:00

In Libia ucciso un leader siriano dell'Is


Il premier iracheno, lo sciita al Abadi, sostiene che il presidente americano ha esitato a lungo ad aiutare Baghdad di fronte alla minaccia degli jihadisti dello Stato islamico a differenza di quanto ha fatto l'Iran. Baghdad non è, quindi, disposta a sacrificare il proprio rapporto con Teheran "perché' qualcuno glielo chiede". Le dichiarazioni di al Abadi sono riportate in un'intervista al quotidiano siriano "al Mayadeen". Intanto ancora morti si registrano negli scontri contro gli jihadisti, in particolare a Bengasi in Libia, dove tra l’altro è stato ucciso un leader jihadista siriano. Il servizio di Debora Donnini

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E’ Sohaib el Hamroush il leader siriano dell’Is ucciso dai servizi segreti militari libici, in una casa dove si nascondeva a Bengasi, nell'est del paese. Nel corso della stessa operazione durata 4 giorni, è stato liberato un ostaggio canadese che lavorava per una compagnia petrolifera e sono stati arrestati 20 jihadisti. In tutto sono ormai oltre 450 le persone uccise nel corso dei violenti combattimenti che si sono registrati nelle ultime settimane a Bengasi tra le milizie islamiche e le truppe dell'esercito libico fedeli al generale Khalifa Haftar. Si continua a combattere anche in Iraq: è di 30 militanti dello Stato islamico uccisi il bollettino dei raid internazionali condotti stamani sulla città di Mosul mentre almeno 16 guardie di frontiera irachene sono rimaste uccise nell'assalto lanciato da un gruppo di jihadisti in una zona al confine con la Siria. Intanto il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite ha annunciato di essere stato costretto a sospendere, a causa di mancanza di fondi,  il programma di buoni alimentari destinati agli oltre 1,7 milioni di rifugiati siriani che si trovano nei paesi limitrofi alla Siria. E  secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, sarebbero  4.220 le persone uccise in Siria nel solo mese di novembre. 








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