2014-11-30 11:45:00

Istanbul, l'opera dei Salesiani per i rifugiati


Ultima tappa di Papa Francesco in Turchia, l'incontro con un centinaio di giovani profughi iracheni e siriani assistiti dall’Oratorio salesiano di Istanbul. L’evento si svolge presso il giardino della rappresentanza pontificia nella città turca. Anne Preckel ha intervistato il salesiano, padre Andres Calleja, spagnolo, impegnato nel lavoro con i rifugiati:

R. – Noi vogliamo dare una risposta ai loro bisogni. Per non vedere questi ragazzi in strada, abbiamo pensato di radunarli e fare un po’ di scuola. Diamo lezioni essenzialmente in inglese, perché tutti, come rifugiati, hanno chiesto di essere accolti dagli Stati Uniti, dal Canada o dall’Australia. Pochi, pochi vogliono andare in Europa. Hanno bisogno quindi dell’inglese e noi vogliamo prepararli in inglese e vogliamo anche creare un ambiente terapeutico. Vengono infatti dalla guerra, vengono dalla sofferenza. Creiamo quindi un ambiente di gioia, di fiducia, di familiarità e usiamo molta musica, danza e sport, considerando che appartengono anche a diversi gruppi religiosi, siriani e iracheni, che formano una singola famiglia. Diamo attenzione ai bambini, diamo attenzione ai giovani nel pomeriggio e, anche ai genitori che lo vogliono, possiamo dare lezioni di inglese, alle mamme e ai papà che vogliono imparare qualche cosa. Sono più di 600 questi giovani e bambini, con le loro famiglie. Tutti, tutti dicono che questo è veramente un piccolo paradiso. Hanno lasciato molte cose… Chiaramente soffrono molto, perché non hanno lavoro, non hanno un appartamento, non hanno soldi… Ma lasciare i bambini con noi facilita quei genitori che devono cercare un piccolo lavoro per avere un po’ di soldi e così pagare l’affitto dell’appartamento e poter vivere. Diamo anche lavoro a dieci professori, che guadagnano e aiutano la loro famiglia. Quando la gente ha problemi di salute viene qui: “Padre, mi può aiutare?”... E noi aiutiamo. Loro sentono che questo li prepara per il futuro e dà loro speranza, li apre ad un futuro più bello. 








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