2014-11-29 13:36:00

Mons. Pelâtre: Chiesa di Istanbul sempre più internazionale


La comunità cattolica di Istanbul e non solo si accinge a incontrare Francesco nella Messa che il Papa presiederà alle 16, ora locale, nella cattedrale dello Spirito Santo. La celebrazione avrà un carattere interrituale, con preghiere, fra l’altro, in armeno, aramaico, siriano turco. Ad accogliere il Papa sarà il vicario apostolico di Istanbul, mons. Louis Pelâtre. L’inviata Romilda Ferrauto gli ha chiesto quale sia lo stato dei rapporti tra fedeli cattolici e ortodossi:

R. – Oui, depuis plus de 40 ans nous travaillons...
Sì, da più di 40 anni lavoriamo per l’ecumenismo e sono testimone dei cambiamenti e dei progressi. Cerchiamo di formare il popolo cattolico perché comprenda che questa è una delle grandi missioni della Chiesa oggi, questo riavvicinamento tra Oriente e Occidente, della Chiesa ortodossa con la Chiesa cattolica. Credo che progressivamente le persone lo capiscano meglio che 50 anni fa, per esempio.

D. – Quali sono i problemi principali con i quali la Chiesa cattolica si confronta oggi in Turchia?

R.  – Le petit nombre, mais on s'est abitués à ça...
Siamo un piccolo numero, ma siamo abituati a questo. Quello in cui si fa un po’ di fatica invece è che i cattolici originari, i “Levantini” che erano qui da generazioni, da secoli, sono diminuiti. Ma arrivano nuovi cattolici e dunque ci sono molti africani, filippini, anche coreani, ci sono persone provenienti da tutte le nazionalità e soprattutto la nostra Chiesa latina diventa sempre più internazionale. Noi dobbiamo accogliere le persone e cercare di fare Chiesa con chi è qui e queste persone sono spesso molto religiose, molto ferventi.








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