2014-11-28 12:47:00

Istanbul, padre Masedu: cattolici attendono incoraggiamento del Papa


Papa Francesco domani celebrerà la Messa, a carattere inter-rituale, nella Cattedrale dello Spirito Santo a Istanbul. Il parroco della Cattedrale è il padre salesiano Nicola Masedu, che – al microfono di Francesca Sabatinelli - parla delle attese della comunità cattolica:

R. – Ci aspettiamo innanzitutto una parola di incoraggiamento del Papa: già ascoltandolo sempre, ci incoraggia. E venendo qui, speriamo che porti quei frutti che tutti desideriamo, cioè più pace, più giustizia, più fratellanza, maggiore disponibilità al dialogo … Non viene solo per noi latini: viene per i cattolici che sono anche armeno-cattolici, siro-cattolici, caldei. Il Papa viene per tutti. Infatti, per questa visita vengono anche dall’Anatolia, dove sono dispiaciuti perché il Papa non può andare né a Smirne né a Efeso … Quello che noi aspettiamo è che venga recepita l’immagine del cristiano per quella che dovrebbe essere, non per quella che si teme o come vorrebbero immaginarla altri. Che sia un’immagine evangelica, un’immagine di apertura, di accoglienza, di fratellanza, di disponibilità. Magari, se a noi latini arrivasse anche il riconoscimento giuridico, ci farebbe molto bene: ci permetterebbe di lavorare con più tranquillità e meglio, più serenamente.

D. – Non avere il riconoscimento giuridico vi sottrae molte possibilità. Questo per voi è molto importante, che ci sia …

R. – Cambierebbe, se ottenessimo questo riconoscimento, che innanzitutto potremmo lavorare anche in maggior numero e sviluppare anche delle opere. Adesso, ad esempio, il nostro lavoro come Salesiani educatori si svolge nel campo dell’educazione: educazione spirituale, sociale, culturale, e abbiamo due scuole. Ce n’è una particolare che desta anche l’ammirazione della gente, ed è in favore dei rifugiati iracheni che sono qui di passaggio, e a loro serve, è necessario – non solo utile – la lingua inglese. Quindi abbiamo aperto una scuola per loro. In gran parte sono caldei cattolici, però recentemente sono arrivati almeno una trentina, se non di più, di siriani anche, dopo gli ultimi avvenimenti. C’è anche qualche musulmano che frequenta tranquillamente: non c’è problema. Quindi, a giudicare dalle mail che riceviamo, dalle lettere, cartoline, dalle telefonate, questo servizio che offriamo è molto apprezzato.








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