2014-11-27 16:47:00

Francesco in Turchia, minoranza cattolica: qui c'è fiducia in lui come uomo di pace


"Da un mese e più, con tutta la comunità cristiana, preghiamo per questa visita. Perché porti davvero frutti di giustizia, pace e dialogo. Lo attendiamo veramente con gioia". Al telefono da Ankara, Mariagrazia Zambon, laica consacrata della diocesi di Milano, in Turchia dal 2001, trattiene a stento l'emozione nelle ore che precedono l'arrivo di Papa Francesco nel Paese. "Qui Papa Bergoglio è seguito con interesse e simpatia non solo dai cristiani", spiega. "Le caratteristiche che hanno colpito di più la popolazione turca sono la sua semplicità e la sua vicinanza alla gente. La sua umiltà gli ha permesso di conquistare il cuore della gente in poco tempo". "Qui c'è la consapevolezza che Francesco possa dire parole importanti parlando a tutti. C'è fiducia nel suo ruolo come mediatore per raggiungere una convivenza pacifica nel rispetto reciproco".

"La vita della nostra piccola comunità in Turchia - spiega - qui è molto diversa da città a città. Dove c'è la presenza, anche istituzionale, di una chiesa, come ad Ankara, Instanbul, o Izmit, la situazione è più facile. Per i grupposcoli di cristiani sperduti, senza punti di riferimento, le condizioni sono molto più complicate. Per questo la presenza di un Padre che viene a confermarli nella fede, come fa il Papa, è davvero molto importante". "Le uccisioni di don Santoro nel 2006 e del vescovo Padovese nel 2010 pesano ancora sulla vita della nostra comunità", spiega la Zambon. "Quella del vicario apostolico per l'Anatolia anche per il grande vuoto che ha lasciato. Non è stato ancora nominato il suo sostituto e si sente molto la mancanza di un pastore per quelle zone".

Ma come si avverte in Turchia la vicinanza con la guerra che insanguina la Siria e con l'offensiva scatenata dai terroristi del sedicente Stato Islamico in Iraq? "Soprattutto per l'arrivo massiccio dei profughi", spiega la Zambon. "Sul territorio turco ci sono un milione di profughi siriani e tutto ciò ha rivoluzionato il volto del Paese e il suo atteggiamento nei confronti di queste popolazioni". "Ma è anche - spiega - un fenomeno che interroga la stessa gente turca su qual è l'islam da vivere. E bisogna dire che i turchi rifiutano completamente la violenze dell'Isis e ancora di più la loro presunta radice religiosa".








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