2014-11-24 06:57:00

Convegno Cei: Chiesa missionaria libera e in uscita


E’ una Chiesa missionaria in cammino e in ascolto che – a partire dalla base – aiuta se stessa a non sentirsi sotto assedio. E’ decentrata e vive la periferia. E’ giovane. Ma è soprattutto una Chiesa missionaria fatta di persone che hanno voglia di rimettere al centro del discorso missionario Gesù e il vangelo. 

Questi i messaggi emersi al termine del Convegno missionario italiano, al quale hanno partecipato 880 delegati in sala, e oltre 100 da tutto il mondo - tra missionari, volontari, laici e religiosi - collegati in rete sui social e in diretta skype.

Un Convegno che lascia traccia di sé fin dal suo epilogo e che, come auspica don Alberto Brignoli, Ufficio della Cooperazione missionaria tra le Chiese, tra gli organizzatori dell’evento insieme a Missio, avrà delle ripercussioni serie nella vita quotidiana e verrà 'tenuto in caldo' per portare altri frutti. Si desidera una Chiesa in uscita che sappia stare, quando è necessario ascoltare, e che sappia uscire quando è necessario mettersi a servizio delle periferie umane. Un luogo di frontiera che sappia anche 'denunciare' le tante povertà.

Nell’elencare una serie di ‘suggestioni’ raccolte soprattutto nei laboratori, don Brignoli ha detto: "Aiutiamoci ad essere meno burocrati, aiutiamoci a lasciarci raccontare; aiutiamoci ad inviare missionari ad gentes!". Inoltre l’invito è quello di sentirsi 'diocesi in rete', di cambiare dialogo nella comunicazione e di usare le nuove tecnologie mettendole a servizio della missione, come è stato fatto in questi giorni. Insomma una Chiesa missionaria che si rinnova e che si nutre direttamente alla fonte della Parola; che non cerca filtri e che non vuole orpelli. Che desidera ricominciare a respirare 'l’odore delle pecore' dai suoi pastori e da se stessa. (R.P.)








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