2014-11-21 20:01:00

Bufera su Landini che attacca Renzi: non ha il consenso degli onesti



Ancora altissima tensione sul Jobs act, la riforma del mercato del lavoro da oggi all’esame dell’aula della Camera dopo il via libera della commissione. Oggi nuovo durissimo attacco al premier Renzi da parte del leader dei metalmeccanici della Cgil Landini. Ferma la reazione del Pd. Servizio di Giampiero Guadagni


Si avvicina lo sciopero proclamato da Cgil e Uil e i toni dello scontro si fanno sempre più aspri. Renzi afferma: tolto l’ostacolo dell’articolo 18, ora si può investire in Italia. Replica il leader Fiom Landini: il premier sta trasformando in lavoro e schiavitù. Ma è un’altra frase di Landini a fare scoppiare un’autentica bufera. E cioè: Renzi deve riconoscere che non ha il consenso delle persone oneste. Così Landini offende milioni di lavoratori, risponde il presidente Pd Orfini. E Renzi rilancia: il lavoro si salva non con le polemiche ma tenendo aperte le fabbriche. Corregge allora il suo pensiero Landini: il premier non ha il consenso della maggioranza dei lavoratori che paga le tasse. In campo anche il nuovo segretario generale Uil Barbagallo che invita il premier a “inventarsi una scusa per farci evitare lo sciopero”. Sul Jobs act scettico Berlusconi, per il quale la riforma non aumenterà occupazione. Intanto sono circa 200 gli emendamenti presentati alla Camera sul provvedimento, da oggi all’esame dell’aula. Tra i punti centrali i contratti a tutele crescenti per i neoassunti, con le modifiche all'articolo 18 concordate anche con la minoranza Pd. 
 








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