2014-11-17 18:40:00

Il governo stringe sul Jobs Act, ma con Ncd scontro su art. 18


Il voto finale sul Jobs act dovrà arrivare nell'Aula della Camera entro il prossimo 26 novembre: lo ha deciso l'Assemblea di Montecitorio. Ma è scontro tra Pd e Ncd sul testo dell’emendamento annunciato dal sottosegretario Bellanova sull’articolo 18. Giampiero Guadagni

Partito a ritmo serrato l’esame del Jobs act in commissione Lavoro della Camera. Il testo sarà venerdì in Aula, entro il 26 novembre il voto definitivo, per passare il testimone alla legge di Stabilità, dove si discuterà anche delle risorse per gli ammortizzatori sociali. Servono tempi certi, ha spiegato il ministro per le riforme Boschi rispondendo alle proteste delle opposizioni. Ma è ancora e sempre l'articolo 18 ad agitare le acque anche all'interno della maggioranza.  Il governo presenterà un suo emendamento che rispecchia l'accordo  all’interno del Pd.

La reintegra nel posto di lavoro è previsto per i licenziamenti discriminatori e per quelli disciplinari, per un motivo dichiarato da un giudice nullo o inesistente, con la definizione nei decreti delegati di tipologie per le quali la reintegra non verrà cancellata per essere sostituita da un indennizzo. Ci sarà invece una indennità crescente in base all'anzianità per quelli economici.

Ma il Nuovo centrodestra non ci sta: il capogruppo al Senato ed ex ministro del Lavoro Sacconi l'emendamento non è quello concordato dal premier Renzi con gli alleati. Condiviso resta invece l'obiettivo complessivo del Jobs act: favorire le assunzioni a tempo indeterminato, attraverso agevolazioni fiscali.








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