2014-11-11 08:04:00

Ancora dubbi sulla sorte di al Baghdadi: proseguono i raid in Siria e Iraq


Proseguono in Iraq e in Siria i raid aerei della Coalizione contro le forze del sedicente Stato islamico. Mentre anche l’Iran offre la sua disponibilità a unirsi ai combattimenti e l'Australia soldati per l'addestramento delle forze irachene, in Iraq arrivano i primi militari americani. Dubbi permangono sulla sorte del leader jihadista, al Baghdadi. Adriana Masotti:

Ancora nulla di certo sulla sorte del leader jihadista, al Baghdadi:mentre il governo iracheno ha confermato che il leader del sedicente Stato islamico è stato gravemente ferito nell'offensiva contro gli jihadisti in Iraq, il Pentagono ha ammesso di non essere in grado di confermare ancora ne' il suo ferimento, ne' l'uccisione, mentre figure importanti vicine al califfo potrebbero essere state colpite. Non è ancora arrivato il momento per "la successione", ha dichiarato da parte sua uno dei portavoce del movimento jihadista, in un messaggio su Twitter. Ma quali scenari potrebbero aprirsi con l’eventuale eliminazione della leadership del cosiddetto Stato Islamico? Marco Guerra lo ha chiesto all’ricercatore dell’Ispi, l'Istituto per gli studi di politica internazionale, Paolo Maggiolini:

 “E’ chiaro che - se la notizia fosse confermata - per il fronte che sta combattendo l' Is il morale dovrebbe essere rinsaldato e sarebbe un grande successo. D’altra parte, per la struttura dello Stato islamico, è verosimile pensare che proprio grazie a questa struttura, ove esista veramente, ci dovrebbe essere o ci potrebbe essere già una linea di successione, che chiaramente non correrebbe sulla linea semplicemente carismatica, però potrebbe garantire comunque la tenuta del gruppo e del progetto”.

Intanto per la prima volta gli jihadisti in Iraq  sono stati bombardati anche dai droni britannici e 20 miliziani sono morti in un raid aereo dell'aviazione irachena a Baiji, dove e' in corso una dura battaglia per il controllo della più grande raffineria del paese. E mentre nella provincia nord-occidentale irachena di Anbar, arrivano i primi 50 militari USA in sostegno alle forze irachene, l’Iran si dice disponibile a prendere parte ai combattimenti contro l’Is. In Siria, nelle ultime ore, raid aerei della Coalizione hanno colpito postazioni di miliziani qaedisti nella regione centrale di Homs e a Kobane i combattenti curdi vanno avanti "strada per strada" per riconquistare le zone della città in mano ai jihadisti. Ieri l'Osservatorio siriano per i diritti umani ha stimato in oltre mille i morti finora per la battaglia di Kobane. Per sfuggire all'assedio dalla città siriana circa 190 mila civili si sono rifugiati in Turchia nei mesi di settembre e ottobre scorsi. In territorio turco sono un milione e 600 mila le persone irachene e siriane rifugiate  in diversi campi.








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