2014-11-08 07:51:00

Scontri a Gerusalemme, i patriarchi chiedono rispetto Luoghi Santi


Situazione sempre più tesa in Medio Oriente: a Gerusalemme e dintorni si sono susseguiti, nelle ultime 24 ore, gli scontri tra palestinesi e polizia israeliana. E sempre ieri è purtroppo deceduto il giovane israeliano che era stato investito nell’attentato di mercoledì scorso, la seconda vittima dopo un poliziotto. Dal canto loro, i Patriarchi esprimono preoccupazione per l’escalation di violenza. Il servizio di Alessandro Gisotti:

Clima sempre più teso in Medio Oriente: anche nella giornata di ieri, Gerusalemme e dintorni sono stati teatro di violenti scontri tra manifestanti palestinesi e forze di polizia israeliana. A innescare la tensione le iniziative di gruppi estremisti ebraici che, negli ultimi giorni, hanno provato ad accedere alla Spianata delle Moschee per rilanciare l'idea di impadronirsi della zona del Monte del Tempio, dove sorgono da molti secoli due dei massimi luoghi santi dell'islam. A rendere più incandescente la situazione si è aggiunta la notizia della morte del ragazzo israeliano che era stato investito nell’attacco di un palestinese che mercoledì si era lanciato con un auto contro un gruppo di israeliani, in attesa del tram, uccidendo anche un poliziotto.

Proprio ieri, inoltre, era in missione a Gerusalemme l’Alto rappresentante della politica estera dell’Ue, Federica Mogherini, che ha esortato Netanyahu a riprendere il processo politico e recuperare il dialogo con i palestinesi. Da parte sua, il premier israeliano ha affermato che Gerusalemme è la capitale di Israele, non un insediamento e che i quartieri abitati da ebrei rimarranno tali come parte di qualsiasi accordo di pace. Dal canto loro, i Patriarchi delle Chiese di Gerusalemme hanno espresso profonda preoccupazione per la situazione ed hanno condannato gli estremismi che stanno divenendo un fenomeno ricorrente in Terra Santa. I Patriarchi chiedono inoltre il rispetto dello statuto dei Luoghi Santi, criticando in particolare “la chiusura totale e le restrizioni di accesso alla moschea di Al Aqsa”. In un comunicato, i leader cristiani condannano “le minacce di modifica dello statuto dei Luoghi Santi” quali che siano le provenienze dei fedeli.








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