2014-11-07 11:50:00

Congo. Aggressioni contro religiosi cattolici: cresce intolleranza nel Paese


A distanza di più di 20 giorni dall’aggressione a due sacerdoti e ad una religiosa, avvenuta il 12 e il 13 ottobre a Lodja, nella Provincia del Kasai orientale della Repubblica Democratico del Congo, le indagini non hanno fatto alcun progresso. Lo ha denunciato la “Nuova Società Civile del Congo” (NSCC) nel corso di una conferenza stampa tenuta a Kinshasa, di cui è pervenuta notizia all’Agenzia Fides. “Siamo preoccupati per l’aggressione a preti e religiose a Lodja. Vediamo che la libertà di espressione è minacciata dall’intolleranza politica nel nostro Paese” ha affermato il coordinatore nazionale della NSCC, Jonas Tshombela.

I due sacerdoti avevano appena letto durante la Messa il Messaggio con il quale i Vescovi congolesi si dichiaravano contrari alla riforma della Costituzione per permettere al presidente Joseph Kabila di concorrere alle elezioni per ottenere un terzo mandato. In seguito alcuni ragazzi hanno assalito il convento delle suore francescane. Una suora era stata aggredita.

Jonas Tshombela ha denunciato l’impunità di chi ha commesso il crimine contro i religiosi: “deploriamo la Repubblica dell’impunità. (…). Questi giovani, chiaramente strumentalizzati, con quale diritto si sono permessi di toccare una religiosa, denudarla, infierire su di lei? È intollerabile. Chiediamo l’apertura di un’inchiesta e che i responsabili siano portati di fronte alla giustizia”.








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