2014-11-05 11:48:00

Pakistan: proteste a Lahore per la coppia cristiana bruciata viva


"Un fatto tragico. Attaccare e bruciare vivi due innocenti sulla base di mere illazioni è una presa in giro del sistema giudiziario". Così il vescovo di Islamabad/Rawalpindi mons. Rufin Anthony descrive all'agenzia AsiaNews il brutale assassinio di una giovane coppia cristiana, genitori di quattro figli, lapidati e poi bruciati vivi. I due sono stati prelevati e giustiziati da una folla inferocita di almeno 400 persone, aizzata da un leader religioso locale per una presunta vicenda di blasfemia.

Il fatto è avvenuta ieri in un mattonificio del distretto di Kasur, a circa 60 km da Lahore, nella provincia pakistana del Punjab; finora la polizia avrebbe fermato almeno 45 persone per interrogatorio, ma non vi sono incriminazioni ufficiali. "In passato abbiamo visto folle - aggiunge il prelato - esercitare pressioni e farsi giustizia da sé, mentre i leader religiosi si sono ben guardati dall'esprimere parole di condanna. Anzi, hanno quasi incentivato la vendetta personale. Se fossero stati presi opportuni provvedimenti in passato, forse questa barbarie sarebbe stata scongiurata". 

I quattro figli della coppia si trovano al momento in una località sconosciuta e non si hanno notizie circa la loro sorte. Gli autori della brutale violenza sono fuggiti, facendo disperdere le proprie tracce.

Leader religiosi cristiani, attivisti pro diritti umani e membri della società civile pakistana esprimono orrore e sconcerto per quanto avvenuto ieri a Lahore. Peter Jacob, già segretario esecutivo di Giustizia e Pace della Chiesa cattolica pakistana, parla di "brutalità che getta un'ombra sulla nazione" e manifesta "tutto il cordoglio alla famiglia delle vittime", auspicando che il governo "garantisca una volta per tutte sicurezza alle minoranze".

“Siamo scioccati e preoccupati. I cristiani in Pakistan oggi si chiedono: in che Paese viviamo? L’orribile e barbara esecuzione di due coniugi cristiani, accusati di blasfemia, è un atto che offende la giustizia, i diritti umani, la dignità umana, la civiltà, ed è contrario allo stato di diritto. Oggi manifesteremo per la giustizia e per i diritti umani a Lahore. Sulla legge sulla blasfemia, chiediamo l’intervento dell’Onu”: è quanto dice in un colloquio con l’agenzia Fides padre James Channan, domenicano, direttore del “Peace Center” di Lahore, Centro studi impegnato nel dialogo interreligioso, commentando l’omicidio dei due coniugi cristiani.

Dal canto suo il Consiglio degli Ulema del Pakistan (Puc) chiede “un'inchiesta imparziale sull'incidente". In una nota, Muhammad Tahir Ashrafi, presidente del Puc, condanna la violenza, esprimendo “profondo dolore" per l'accaduto, e afferma che “esso non sarebbe avvenuto se la polizia locale non avesse mostrato negligenza”. Se la coppia era davvero colpevole, si chiede il Puc, “perché la polizia non li ha arrestati, dopo la denuncia dei residenti locali? Oppure, se non erano colpevoli, perché non è stata offerta loro immediata protezione, in vista della reazione scomposta della gente?”. (R.P.)








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