2014-11-02 13:08:00

Violenze dell'Is: ancora centinaia di vittime in Iraq e Siria


Non si placa la furia del sedicente Stato Islamico (Is), che ogni giorno uccide centinaia di persone tra Siria e Iraq. Secondo le ultime stime, una dell’Onu e una dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, nel mese di ottobre si contano circa settemila vittime, un record dopo i mesi estivi di intensi combattimenti da parte dei jihadisti. Il servizio di Roberta Barbi:

Si continua a morire in Siria e in Iraq per mano dei militanti del sedicente Stato Islamico, nonostante il proseguimento dei raid aerei della coalizione guidata dagli Stati Uniti. In Iraq, negli ultimi dieci giorni, sono più di 200 le persone trucidate nella zona di Anbar fra le tribù ostili ai jihadisti; molte tra le vittime sono donne e bambini, che si opponevano alla deportazione forzata di numerosi membri dei loro clan da parte dell’Is. Oggi, inoltre, in un attentato a Baghdad alla vigilia della festa sciita dell’Ashura, sono rimasti uccisi almeno dodici pellegrini e una ventina sono stati feriti in un quartiere sudoccidentale della città. In Siria negli ultimi giorni sono stati almeno cinque i raid aerei su Kobane, dove secondo l’Osservatorio per i Diritti umani (Ondus) sono morti almeno cento miliziani e sono state distrutte nove postazioni di combattimento dei terroristi. Nel Paese, inoltre, i ribelli qaedisti di al Nusra, diventati alleati dei jihadisti dello Stato Islamico dopo averli a lungo combattuti, hanno strappato all’opposizione siriana il controllo dell’ultima roccaforte che avevano nella provincia di Idlib, nel nordovest. I bilanci dell’ultimo mese sono drammatici: 1300 i morti, per la maggior parte civili, in Iraq, secondo le Nazioni Unite; addirittura quasi seimila in Siria secondo l’Ondus: di questi, 250 sono minori. 








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