2014-11-01 13:52:00

Siria, curdi entrano a Kobane: uccisi oltre 100 jihadisti


Dopo giorni di attesa, ieri sera i rinforzi peshmerga curdo-iracheni sono entrati dal confine turco a Kobane, in Siria, per unirsi alla resistenza delle forze curde all'assedio dei jihadisti del sedicente Stato islamico. Negli ultimi tre giorni di combattimenti sono stati uccisi oltre 100 Jihadisti che, tuttavia, possono contare su un numero senza precedenti di combattenti stranieri. Il servizio di Marco Guerra:

A bordo di decine di camion e jeep, e scortati da veicoli blindati, circa 150  miliziani peshmerga inviati di rinforzo dal Kurdistan iracheno hanno raggiunto la città di Kobane, assediata da 40 giorni dai miliziani dell'autoproclamato Stato islamico. Nel frattempo gli aerei della coalizione internazionale hanno lanciato vari attacchi contro le posizioni jihadiste nel sud e nell'est dell'enclave curda in Siria. Secondo l'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, negli ultimi tre giorni di combattimenti più di 100 miliziani dell’Is hanno perso la vita. Ma la controffensiva della coalizione internazionale, che ha eseguito oltre 600 raid, non ha scoraggiato i combattenti stranieri che continuano ad affluire nelle file dello Stato Islamico. Un rapporto delle Nazioni Unite, anticipato dal quotidiano britannico Guardian, parla di un numero senza precedenti di stranieri che si sono uniti alla Jihad. Circa 15mila 'foreign fighters' partiti alla volta della Siria e dell'Iraq e provenienti da 80 Paesi, anche da quelli che in passato non avevano mai “offerto” manovalanza al terrorismo internazionale come Maldive, Cile e Norvegia. “Dal 2010 a oggi sono partiti più combattenti di quanti non ne siano partiti nel ventennio 1990-2010. E stanno aumentando”, è scritto nel rapporto dell’Onu. Infine si registra che il Pentagono sta mettendo a punto un piano che prevede il dispiegamento di consiglieri militari Usa nella provincia irachena di Anbar, oggi sotto il controllo dell'Is, per assistere le forze di sicurezza locali. Consiglieri militari Usa sono già impegnati in zone vicino Baghdad, Erbil e nel nord del Paese.








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