2014-10-30 13:55:00

Mons. Zimowski: aiutare le coppie che hanno difficoltà ad avere figli


Un percorso per aiutare la coppia a comprendere la fertilità, utilizzando approcci naturali di ridotta invasività ed assenza di farmaci. Questa sarà una tra le attività che si volgeranno nei nuovi piani di degenza della Casa di Cura Santa Famiglia - che dal 2013 è polo assistenziale dell'Università Tor Vergata - inaugurati questa mattina a Roma. Il commento di Domenico Arduini, direttore del dipartimento di Ginecologia ed Ostetricia dell’Università Tor Vergata, al microfono di Marina Tomarro:

R – Oggi il vero problema importante è studiare la fertilità. La società, come sappiamo, ha spostato notevolmente l’età della prima gravidanza, e oggi siamo posizionati intorno ai 33.2 anni. Lo scopo di questo centro, quindi, sarà quello di studiare il momento della fertilità della donna per poterla aiutare, in assenza di farmaci e in assenza di diagnostiche invasive, a gestire al meglio la propria vita sessuale. Poi, vi è un altro problema, che è quello legato alle coppie che non riescono ad avere una gravidanza, malgrado lo desiderino. E questo, purtroppo, è un problema importante, anche perché il numero delle coppie tende ad aumentare. D’altro canto, tende anche ad aumentare un approccio invasivo. Lo scopo di questo centro sarà proprio quello di individuare quelle coppie per le quali, con un approccio non invasivo e con un supporto esterno, ci sarà una reale ed oggettiva possibilità di avere una gravidanza.

Ascoltiamo il commento dell’arcivescovo Zygmunt Zimowski, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Operatori Sanitari, presente all’inaugurazione.

R. – I figli sono il dono più eccellente del matrimonio e contribuiscono grandemente al bene dei genitori stessi. Allora, di conseguenza, un amore coniugale vero e ben compreso tende a rendere i coniugi disponibili a cooperare coraggiosamente con l’amore del Creatore e del Salvatore. Anche durante il Sinodo sulla famiglia si è parlato dell’apertura alla vita umana, molto importante oggi. Nonostante ciò, sappiamo che dopo alcuni anni di matrimonio gli sposi si trovano ad affrontare la dura prova della sterilità coniugale. Oltre che con la preghiera, la Chiesa si fa vicina a questi nostri fratelli e sorelle che soffrono, incoraggiando fortemente la ricerca scientifica, volta al superamento naturale della sterilità.

D. – In che modo si possono incoraggiare queste coppie, che spesso si rendono conto di non potere avere figli?

R. – Questi centri sono molto importanti. Dobbiamo pregare perché anche il desiderio della maternità è molto importante. Ci sono casi in cui, quando le coppie vedono che non possono avere figli, adottano un bambino e questo dà loro la possibilità poi di avere un proprio figlio. Un dono, forse, di Dio per il gesto dell’adozione. Ci sono, quindi, famiglie che non possono avere figli e alle quali noi raccomandiamo l’adozione, essendoci tanti orfani che hanno bisogno dell’amore dei genitori.

E grande è l’attenzione della casa di cura Santa Famiglia verso la donna che vive la gravidanza. Max Paganini amministratore delegato della clinica:

R. – Noi abbiamo rinnovato la struttura e lo abbiamo fatto per offrire il massimo della sicurezza e delle tecnologie oggi disponibili in questo campo, sul presupposto che il parto è un evento naturale, e quindi la donna che partorisce non è una paziente; è semplicemente un evento felice e lieto.

D. - Cosa si andrà ad offrire a queste future mamme?

R. – Gioia, determinazione, professionalità e consapevolezza di quello che facciamo. Il tutto, tenendo presente che la nostra è una struttura assolutamente dedicata alla donna e assolutamente cattolica, in tutte le sue declinazioni.








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