2014-10-26 14:04:00

Elezioni politiche in Ucraina: favorito il partito di Poroschenko


Occhi puntati sull’Ucraina, oggi al voto per le cruciali elezioni parlamentari. 34 milioni gli aventi diritto chiamati a scegliere i propri rappresentanti nel Parlamento di Kiev. In questa tornata sono escluse la Crimea e le zone controllate dai ribelli filorussi nelle regioni di Donetsk e Lugansk, dove si terranno elezioni autonome per il 2 novembre. Intanto a sorpresa il presidente Poroshenko ha visitato proprio le regioni del Donbass. Cecilia Seppia:

A otto mesi dalla rivolta di Piazza Maidan, l'Ucraina cerca di cambiare pagina con le elezioni di oggi volte a rinnovare il Parlamento dopo la cacciata del presidente Viktor Yanukovych, ma è ancora stretta nella morsa della Russia per il controllo del Sud-est e in bilico per la questione dell’approvigionamento del gas. Favorito dai sondaggi è il partito dell’attuale capo di stato Petro Poroshenko, che ha tra i suoi maggiori alleati il sindaco di kiev, Vitali Klitschko. Segue il Partito radicale dell’ultranazionalista Oleh Lyashko con il 10-12% delle preferenze, tallonato dal Fronte popolare del primo ministro Arseni Yatseniuk e da Patria, il partito dell’ex premier Yulia Tymoshenko, uscita dal carcere a febbraio. Ma tutto è ancora da decidere. Di fatto i 34 milioni di aventi diritto dovranno scegliere chi siederà nella Rada, il Parlamento ucraino, composto da 450 seggi assegnati per metà con il proporzionale e metà con il maggioritario. A restare vuote, per oggi sono le urne della Crimea, annessa a Mosca da marzo e quelle delle zone controllate dai ribelli filorussi nelle regioni orientali di Donetsk e Lugansk, che hanno convocato elezioni autonome, sia parlamentari sia presidenziali per il 2 novembre. A Donetsk si registrano tra l’altro le maggiori tensioni di un conflitto che è già costato la vita ad oltre 3 mila persone: l'ultima vittima ieri un soldato ucraino. La domanda che tutti si pongono, però, è se il nuovo Parlamento oltre alla stabilità, riuscirà a varare le riforme economiche e costituzionali necessarie per il Paese, la cui economia è al collasso, con un calo del Pil tra il 7% e il 10% previsto per quest'anno.








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