2014-10-25 12:34:00

Erezione canonica di Signis, associazione di comunicatori


Si è tenuta ieri la cerimonia ufficiale di consegna del decreto con cui il Pontificio Consiglio per i laici ha eretto canonicamente l’Associazione internazionale Signis, approvandone lo Statuto. Signis - che conta 150 associazioni membri effettivi e 76 associazioni membri associati, presenti in 122 Paesi del mondo - è una realtà associativa, nata nel 2001 dalla fusione di due antiche associazioni che avevano già ricevuto riconoscimenti ed incoraggiamenti dalla Santa Sede: l’Organizzazione cattolica internazionale per il cinema e gli audiovisivi e l’Ufficio internazionale per la radio cattolica. Nell’intervista di Stefano Leszczynski, il segretario generale dell’associazione, Alvito De Sousa, spiega scopi e obiettivi di Signis, che raccoglie comunicatori e giornalisti cattolici in tutto il mondo:

R. – Signis è un’associazione di laici, cioè un’associazione di professionisti cattolici di tutto il mondo, che si occupa di media e comunicazione. Signis è un’associazione di associazioni: non ha singoli membri ma è un insieme di istituzioni e associazioni di comunicatori cattolici da ogni parte del mondo: i membri di Signis. È un posto per cambiare professionalmente, per migliorare il nostro lavoro e la nostra fede, la missione dei comunicatori per la pace e l’evangelizzazione.

D. – Leggendo gli obiettivi di Signis, si vede che sono estremamente ampi: oltre al miglioramento della comunicazione dei criteri etici, nella comunicazione e nell’informazione, c’è proprio l’obiettivo di migliorare la condizione di pace nel mondo. Ora, questo attribuisce una grande responsabilità alla comunicazione…

R. – Oggi, è risaputo che la comunicazione e i media possono essere utilizzati per fare la guerra e per fare del male nel mondo. Ma è risaputo anche il potere della comunicazione; la comunicazione con fede ha una grande possibilità: creare una cultura di pace nel nostro mondo. Il nostro lavoro è difficile: ci sono tantissime persone che vogliono fare la guerra, e per loro è semplice; per coloro, invece, che vogliono “creare” la pace è un lavoro difficile: il lavoro di creare una comunicazione professionale per cambiare la cultura della guerra in una cultura di pace.

D. – Il cambiamento quanto rafforza la vostra missione, se la cambia in qualche modo e se la rende ancora più efficace

R. – Prima di tutto, il grande appoggio della Chiesa: riconoscere il nostro lavoro, i nostri membri in tutte le parti del mondo, nelle piccole isole del Pacifico, nelle piccole radio in Africa, in America Latina. Quindi, prima cosa su tutte è che la nostra Chiesa appoggia ufficialmente il nostro lavoro e i nostri membri. Questa è una grande cosa, perché siamo un’associazione cattolica. Seconda cosa è che, ovviamente, adesso è conosciuta da tutti i comunicatori cattolici, dai giornalisti cattolici: Signis è un posto laico, un’associazione laica di professionisti che accoglie giornalisti e comunicatori cattolici da tutto il mondo. Dunque, questo riconoscimento è una grande cosa per il nostro lavoro, ci aiuta molto.








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