2014-10-23 08:30:00

Messico. Padre Solalinde: “Ragazzi scomparsi, bruciati vivi”


Padre Alejandro Solalinde, difensore dei diritti umani e direttore della casa del migrante, ha dichiarato che i 43 studenti del Collegio degli insegnati di Ayotzinapa , a Iguala, nello Stato meridionale di Guerrero, scomparsi il 26 settembre scorso, sono stati bruciati vivi. Il religioso - riferisce l'agenzia Misna - ha detto che i ragazzi sono stati messi su una pila di legna e dato fuoco quando ancora erano vivi.

“Il governo conosce questo sin dall’inizio. Solo che non lo vuole ammettere”, ha dichiarato padre Solalinde. Il padre ha aggiunto che il governo non permette agli esperti di lavorare liberamente nelle ricerche ma che pone seri ostacoli. Lunedi scorso padre Solalinde accompagnato da un avvocato si era recato dal magistrato per dare la sua testimonianza ma non era stato ricevuto. Ritenterà nei prossimi giorni.

Il religioso ha confermato che quattro testimoni gli hanno detto che i ragazzi sono stati bruciati e sepolti in una fossa comune. Non solo, ma i testimoni hanno anche tracciato una mappa del luogo dove è possibile ritrovare i corpi bruciati dei ragazzi.

Intanto oggi, i rappresentati del governo insieme a quelli della polizia si sono incontrati con i parenti degli studenti per informarli degli ultimi tentativi di ricerca.

Nel quadro dell’inchiesta sono state arrestate 53 persone di cui 36 sono della polizia municipale e 17 sono membri del gruppo criminale dello Stato di Guerrero. In evidenza l’arresto del sindaco di Iguala - la città da cui sono spariti i giovani - di sua moglie e di un collaboratore, fermati con l’accusa di essere affiliati al clan del narcotraffico e di aver orchestrato la strage dei ragazzi. Intanto le proteste di piazza non si fermano: in quarantacinquemila hanno sfilato a Citta' del Messico,mentre a Iguala altri manifestanti hanno dato alle fiamme il municipio. (R.P.)








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