2014-10-23 13:01:00

150 milioni di cristiani nel mondo sono perseguitati. Petrosillo: sentirsi tutti coinvolti


Almeno 150 milioni di cristiani rischiano la vita a causa di persecuzioni antireligiose. E’ il dato impressionante contenuto nel volume “Il libro nero sulla condizione dei cristiani nel mondo”, pubblicato dall’editrice francese Xoeditions, presentato oggi a Parigi tra gli altri dal prof. Andrea Riccardi, che è uno dei 70 autori del volume di oltre 800 pagine. Il libro verrà pubblicato in Italia da Mondadori il prossimo 6 novembre. Il servizio di Alessandro Gisotti:

Tra 150 e 200 milioni di cristiani non possono vivere la loro fede liberamente nel mondo di oggi. Nel primo scorcio del XXI secolo, il 75 per cento delle violenze perpetrate contro una minoranza religiosa riguarda proprio i cristiani. Sono alcuni dei dati impressionanti del “Libro nero sulla condizione dei cristiani del mondo” che evidenziano che per tantissimi discepoli di Gesù il martirio non è solo un ricordo del passato. Nel volume, coordinato dal giornalista Samuel Lieven del quotidiano cattolico francese La Croix, decine di mappe, grafici e statistiche mostrano analiticamente e in modo oggettivo quanto i cristiani siano oggi sotto attacco in decine di Paesi del mondo. Se infatti, in Medio Oriente o in alcuni Paesi africani come la Nigeria, i cristiani sono entrati nel mirino degli islamisti, in alcune aree dell’Asia sono vittime di estremisti indù e buddisti. Ma i cristiani sono oggetto di minacce e violenza anche nella “cattolica” America Latina dove sacerdoti e operatori pastorali sono spesso bersaglio della criminalità organizzata e del narcotraffico.

Un quadro drammatico dunque che si riflette nella domanda che pone il libro fin dalla copertina “Una civiltà in pericolo?”. Sulle cause di questa persecuzione, abbiamo intervistato Marta Petrosillo, portavoce in Italia dell’associazione “Aiuto alla Chiesa che Soffre”:

R. – La prima ragione è che sono minoranza in tanti Paesi nel mondo. E’ un dato numerico, che però si associa anche ad un altro dato, ovvero che, nei Paesi in cui i cristiani sono la maggioranza, non si verificano discriminazioni o persecuzioni di carattere religioso così gravi. Un altro motivo, per cui i cristiani sono perseguitati, risiede proprio negli stessi valori cristiani. Mi ricordo che un paio di anni fa parlavo con un ragazzo di Baghdad, un cristiano caldeo, e lui mi ha detto: “Tutti sanno che noi non reagiremo mai, che noi non porteremo mai una pistola e questo ci rende maggiormente vulnerabili”.

D. - Anche Papa Francesco, ultimamente, parlando dei cristiani del Medio Oriente, ha detto che queste persecuzioni avvengono nell’indifferenza di tanti...

R. – E’ sempre importante mantenere l’attenzione alta. Come ha detto Papa Francesco, durante l’ultimo Concistoro, non dobbiamo rassegnarci ad un Medio Oriente senza cristiani. E questo deve veramente coinvolgerci tutti, perché dobbiamo essere tutti molto coscienti di quanto stia succedendo. Negli ultimi mesi si è parlato molto di Iraq, però in pochi sanno che, al di là di quest’ultima e drammatica crisi, la comunità irachena sta soffrendo veramente da molti anni. Nel 1987 vi erano 1 milione e 400 mila cristiani e adesso, quando è iniziata questa crisi, quando è iniziata l’avanzata dello Stato Islamico, erano 300 mila.

D. – “Aiuto alla Chiesa che soffre” pubblicherà proprio nei prossimi giorni un rapporto, che ha molto a che vedere con il tema di questa importante pubblicazione. Ci può dare qualche anticipazione, almeno a livello generale?

R. – Il 4 novembre presenteremo la nuova edizione del “Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo”, che è un rapporto che fotografa la situazione di ogni Paese. Vi saranno 196 schede diverse e la situazione della libertà religiosa, con riferimento non soltanto ai cristiani, ma a tutti i gruppi religiosi. Purtroppo, anche quest’anno, non si riscontrano miglioramenti. Al fondamentalismo si associano anche scelte governative - per esempio, il Pakistan con la legge antiblasfemia – o situazioni come, ad esempio, in India, dove il nazionalismo sta colpendo fortemente le minoranze. Come diceva Giovanni Paolo II: “La libertà religiosa è la cartina di tornasole del rispetto dei diritti in ogni Paese”. Lì dove la libertà religiosa è negata, probabilmente lo saranno anche tutti gli altri diritti umani.








All the contents on this site are copyrighted ©.