2014-10-20 12:45:00

Sinodo (Petrà, Presidente Moralisti): "Ha saputo accogliere e valorizzare il vissuto umano delle famiglie"


"Il Sinodo ha mobilitato grandi energie. E' stata un’esperienza trasparente eccezionale ed è con questo stile che si dovrà procedere. Le linee indicate sono di grande attenzione all’accoglienza della fragilità e del fallimento. Su questo solco si dovrà camminare invocando una maggiore sapienza". Basilio Petrà, Presidente dell’ATISM (Associazione italiana per lo Studio della Morale), docente di Morale familiare alla Facoltà Teologica dell’Italia Centrale e di Morale ortodossa al Pontificio Istituto Orientale, commenta ai nostri microfoni i lavori dell'Assise.

"Il Sinodo non è una grande assemblea parlamentare nella quale si trovano i rappresentanti di varie realtà che devono decidere e fare leggi per uno stato qualsiasi", precisa Petrà. "Il Sinodo è un grande atto di discernimento, e a questo evento abbiamo assistito, a un primo momento di grande discernimento spirituale per cercare di capire cosa il Signore chiede in questo momento riguardo al bene dell’uomo e della donna. Francensco, uomo di fortissima fede, sa che l’uomo di fede cerca proprio ciò che il Signore va chiedendo nella storia individuale e collettiva". 

"Io sono convinto - aggiunge il il teologo - che, come sempre accade nella Chiesa, ci saranno nel corso della seconda fase del Sinodo già di fatto cominciata, anche soluzioni teologiche, canonistiche e pastorali che potranno convogliare ancora più fortemente il consenso, già molto esteso peraltro, che va nella direzione dell'accoglienza e della valorizzazione del vissuto umano delle coppie, delle famiglie, qualcunque forma esse abbiano".

"In linea con il Concilio e il pontificato di Paolo VI, bisogna far capire che il cristianesimo è essenzialmente una realizzazione integrale dell’uomo e niente di ciò che è umano può essere ritenuto estraneo al cristianesimo perché esso è la verità dell’uomo".

"E’ un dato che mi conforta molto quello che emerge dalle parole, che hanno anche avuto la maggioranza qualificata, che riguardano la possibilità di accogliere i valori presenti nelle diverse forme di unione". 

"Ora bisogna lavorare nelle chiese locali - conclude Petrà - non dimenticando che nella storia della Chiesa non sono mancate elaborazioni complesse ma poi si è trovata sempre una strada. Dobbiamo avere una grande fiducia nel Signore. Egli non manca mai di fornire vie di ragionevolezza che possono aprire prospettive future".








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