2014-10-20 08:02:00

Raid in Iraq e Siria: uccisi almeno 30 miliziani jihadisti


Nuovi risultati della coalizione internazionale contro l’avanzata dei miliziani del cosiddetto Stato islamico, nel nord della Siria. Raid e rifornimenti di armi hanno permesso ai combattenti curdi, assediati nell’enclave strategica di Kobane, di infliggere perdite importanti all’organizzazione jihadista: almeno 31 i miliziani uccisi. Tensione altissima intanto a Baghdad teatro ieri di un attentato kamikaze e dove sono in arrivo truppe australiane a sostegno dell’esercito. Il servizio di Gabriella Ceraso:

Kobane al confine siro turco, resta ancora ,dopo quasi un mese, il teatro di un combattimento senza fine, casa per casa. I jihadisti che in Iraq si sono spinti su oltre l’80% della provincia di al Anbar non riescono ad espugnare questo passaggio strategico verso Ankara. Anzi, negli ultimi quattro giorni, starebbero subendo perdite ingenti grazie ai raid della coalizione e al supporto di armi e medicinali che quest’ultima sta fornendo alla strenua difesa curda. 31 i miliziani uccisi, di cui 15 nei bombardamenti aerei alleati, secondo l’ Osservatorio siriano per i diritti umani, e 70 i corpi trasportati in un ospedale sotto controllo dell'Is nella provincia siriana di Raqqa, la "capitale" del cosiddetto Stato Islamico. Sette invece le vittime segnalate tra i peshmerga. E La Turchia resta ancora a guardare nonostante le garanzie ribadite ache ieri all’America. Intanto anche in Iraq la tensione è alta: la coalizione attacca la provincia di Anbar in mano ai miliziani mirando a distruggere mezzi e depositi di munizioni, ma questo non impedisce ad un kamikaze di entrare in azione e fare strage, come accaduto ieri, in una moschea sciita a Baghdad. Almeno 15 le vittime e 30 i feriti.








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