2014-10-10 16:46:00

Alluvione Genova: una vittima. Il dolore del card. Bagnasco


A Genova è tornato l'incubo alluvione, dopo quella del novembre 2011. Il bilancio è pesante: un morto, tre torrenti esondati, scuole chiuse e strade vietate alla circolazione nel centro città, in particolare nella zona della Valbisagno. Il servizio di Giada Aquilino:

Il maltempo è tornato a flagellare Genova, la Liguria centrale e quella di Levante. Il corpo della vittima, un infermiere di 57 anni, è stato trovato nella notte, vicino alla stazione ferroviaria di Brignole. In quel punto l'acqua ha raggiunto e superato i due metri di altezza. Oltre ai torrenti Bisagno e Sturla, è esondato anche il Rio Fereggiano, già interessato dall’alluvione di tre anni fa. I residenti della zona, esasperati, hanno duramente contestato gli agenti della Polizia municipale e i tecnici della Protezione civile arrivati sul posto per verificare il colmo di piena del torrente. Le autorità hanno lanciato appelli ai cittadini a non uscire di casa, se non per estrema necessità. Il maltempo durerà fino alla mezzanotte di oggi, poi una breve tregua, quindi tornerà a piovere fino a lunedì sera. Polemiche in corso: il sindaco di Genova, Marco Doria, denuncia la mancata allerta meteo. Annunciate un’inchiesta e l’apertura di un fascicolo per omicidio e disastro colposi a carico di ignoti. Il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, in questi giorni al Sinodo dei vescovi, ha telefonato ad un sacerdote della zona alluvionata di Sturla per manifestare la propria solidarietà alla popolazione. Se i trasporti lo permetteranno, il porporato domani visiterà la città per poi far rientro in Vaticano.

 

Per una testimonianza dalle zone alluvionate, Alessandro Guarasci ha sentito il direttore della Caritas di Genova, don Marino Poggi:

R. - Sta piovendo a dirotto, continua a scrosciare, poi rallenta un attimo ... Il timore è che esondino altri torrenti affluenti dei grossi torrenti del Bisagno perché il guaio è questo. Poi la zona della foce del Bisagno è in grande difficoltà perché comunque piovendo la pressione dell’acqua non rallenta.

D. - Ci sono stati, da quanto si sa, anche episodi di sciacallaggio in città. A voi risulta?

R. - Non risulta il fatto comprovato; se ne parla. Io andrei con cautela, nel senso che certamente il tentativo di approfittare di qualche cosa c’è, ad esempio nei negozi.

D. - Le autorità vi hanno coinvolto per assistere la popolazione in questo momento di difficoltà?

R. - Loro sanno che noi ci attiviamo, e quindi hanno in qualche modo la certezza della nostra rete di gruppi di attivi. Ad esempio, i preti con il loro gruppi di ragazzi sono andati in certe zone a rischio. C’è stata una collaborazione piena.

D. - Voi in questo momento come siete intervenuti?

R. - Siamo intervenuti con gruppi di giovani in due zone molto colpite, una di questa è la zona di Sturla. Quello che possiamo fare, in qualche modo, è tenere conto delle indicazioni della Protezione Civile, che non vuole che alcune cose siano fatte da noi perché spettano a loro. Mi pare che ci sia preoccupazione anche per il futuro. Questo sì.

 

Il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza episcopale italiana, in questi giorni al Sinodo dei vescovi, ha telefonato ad un sacerdote della zona alluvionata di Sturla per manifestare la propria solidarietà alla popolazione. Il religioso ha riferito che, se i trasporti lo permetteranno, il porporato domani visiterà la città per poi far rientro in Vaticano. Paolo Ondarza ha intervistato il cardinale Bagnasco al Sinodo:

R. – Questo ripropone la situazione logistica di Genova, viaria, i vari fiumi, i vari torrenti, che facilmente si intasano e quindi esondano invadendo negozi, abitazioni, chiese, magazzini… Quindi, con gravissimi danni. Mi hanno detto che ci sono sei o sette parrocchie in gravi difficoltà, vuol dire che ci sono zone – parrocchie non vuol dire chiese, ma zone – evidentemente attorno al torrente del Bisagno, al torrente Sturla, come accadde già qualche anno fa. Sono già molto attivi tanti volontari, perché la situazione possa riprendere e risolversi rapidamente. Però, ripeto, il problema di fondo, che è quello logistico, per Genova resta.

D. – Purtroppo sono situazioni che si ripetono non solo a Genova: ultimamente le notizie di queste “bombe d’acqua” si susseguono in varie zone d’Italia…

R. – Sì, anche questa è stata proprio una bomba d’acqua, che anzi si sta ripetendo perché mi dicono che anche lì, in questo momento, le cose si alternano come clima, tra pioggia leggera e improvvise bombe d’acqua. Quindi, questa situazione fa parte di uno sconvolgimento climatico che è in atto. Su questo il problema, evidentemente, è più grande - per quanto riguarda le bombe d’acqua, cosiddette – sia a Genova, che in altre parti d’Italia e del mondo. Io, domani mattina, andrò a Genova; ritornerò – a Dio piacendo – domani sera, almeno per farmi presente in queste cinque, sei, sette parrocchie e, come ho fatto le altre volte, vedere la situazione delle strade ma soprattutto della gente, i negozianti in modo particolare.








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