2014-10-06 17:18:00

Sinodo Famiglia, don Gentili (Cei): tenerezza e carità per accompagnare divorziati risposati


"La questione vera è che, al di là di tutte le nubi che appaiono, la maggiorparte delle persone ha dei legami familiari significativi e la famiglia resta il polmone che porta avanti ancora la società, dandole ossigeno". Don Paolo Gentili, direttore dell'Ufficio famiglia della Conferenza episcopale italiana, commenta alcuni passaggi della 'Relatio ante disceptationem', il testo del relatore generale, card. Peter Erdö, che ha introdotto la discussione del Sinodo straordinario sulla famiglia in Vaticano. "Nonostante le molte difficoltà, ha ricordato infatti il porporato, - in un testo che considera già gli interventi dei padri sinodali inviati alla Segreteria del Sinodo - la famiglia non è un modello fuori corso". "La famiglia - commenta don Paolo Gentili - resta la palestra in cui l'uomo impara a stare dentro la società".  

"Sabato sera - aggiunge - vedendo tante fiaccole illuminare la piazza, nella veglia di preghiera per il Sinodo, sono tornato con la mente al discorso alla luna di S. Giovanni XXIII. Anche questa è l'apertura di un Sinodo decisivo per rispondere alle sfide della pastorale, in particolare rimettendo al centro la famiglia". "Spesso molte famiglie si sentono sole, sia per l'assenza di politiche adeguate, ma anche perché non sono accompagnate dalle comunità cristiane. Serve uno slancio nuovo".

"Nella veglia in piazza S. Pietro - continua il direttore dell'Ufficio Cei per la famiglia - abbiamo ascoltato la testimonianza di una coppia di sposi tornati insieme dopo sei anni di separazione. Verrebbe da dire: alla faccia del divorzio breve! Ciò prova che con gli adeguati sostegni si può ritrovare l'unità sponsale".

Nella sua  'Relatio ante disceptationem', il relatore generale del Sinodo sulla famiglia, card. Peter Erdö, ha affermato, tra l'altro, che "i divorziati risposati civilmente appartengono alla Chiesa. Hanno bisogno e hanno diritto di essere accompagnati dai loro pastori". "Stiamo parlando, in buona parte dei casi, di battezzati. Di persone che sono Figli di Dio Padre e della Chiesa madre che cura i feriti con misericordia", afferma don Paolo. "Persone a cui va però annunciata la verità del sacramento che hanno celebrato o che magari vanno accompagnate se c'è da fare un itinerario per verificare la nullità matrimoniale. Sicuramente, comunque sia, accompagnandole con tenerezza e carità". "Colpito dalla sensazione di gioia e fraternità che ho respirato durante la veglia di sabato 4 ottobre, credo di poter dire - conclude don Paolo Gentili - che attorno al Papa si stia inaugurando un tempo di apertura, comunicativa e tenerezza che ci sta contagiando tutti".  








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