2014-10-04 08:33:00

Festa di San Francesco. Mons. Carballo: ci dice di ritornare sempre al Vangelo


La Chiesa celebra oggi la festa di San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia. Auguri stanno giungendo da tutti i continenti al Papa che ha scelto di assumere il nome del Santo Fondatore dell’Ordine Francescano. Ma cosa dice oggi alla Chiesa San Francesco? Sergio Centofanti lo ha chiesto a mons. José Rodríguez Carballo, segretario della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e già ministro generale dell'Ordine dei Frati minori:

R. - San Francesco ha ricevuto dallo stesso Cristo, a San Damiano ad Assisi, la missione di riparare la Chiesa. Come? Tornando ad una vita segnata dal Vangelo. Quindi San Francesco sta dicendo alla Chiesa che oggi, come ieri, si deve tornare al Vangelo; si deve tornare a mettere al centro Gesù, perché per San Francesco il Vangelo non è un libro, è una persona: Gesù. E per San Francesco, il Vangelo non è un’ideologia, ma è una forma di vita. Credo che il messaggio di San Francesco sia proprio questo: tornare al Vangelo, fare del Vangelo la regola di vita di ogni cristiano e la regola di vita della Chiesa stessa.

D. - Cosa sta portando alla Chiesa il Papa che ha scelto il nome del Poverello d’Assisi?

R. - Anche qui, direi, che Papa Francesco sta chiedendo alla Chiesa di tornare al Vangelo; sta portando alla Chiesa la freschezza e la bellezza del Vangelo. Durante il suo pontificato - certamente in continuità con i suoi predecessori - sta ricordando l’essenziale: il Vangelo; l’essenziale è Gesù Cristo e con lui i poveri, e con i poveri tutti coloro che appartengono al mondo delle periferie esistenziali e del pensiero. Quindi Papa Francesco, il Papa gesuita che ha scelto il nome del Poverello d’Assisi, ci sta portando una Chiesa vicina alla gente e ci sta chiedendo una Chiesa in uscita per andare ad incontrare tutti coloro che hanno un bisogno particolare sia a livello esistenziale di beni, sia a livello spirituale, perché chi ha Dio ha tutto, chi non ha Dio è il più povero che si possa immaginare.

D. - Giustizia, pace e Creato: tre dimensioni francescane di cui l’umanità oggi ha più bisogno che mai ...

R. - Certamente giustizia, pace e Creato sono tre dimensioni profondamente francescane ma, prima di tutto, sono tre dimensioni evangeliche. La giustizia guarda al rispetto dei diritti della persona; possiamo dire che questo è profondamente evangelico: la pace parla della riconciliazione. Noi francescani utilizziamo il saluto “Pace e bene”: non è altro che il desiderio della riconciliazione piena: pace con Dio, pace con noi stessi, pace con gi altri e pace con il Creato, riconciliazione. E poi il Creato: oggi questa è un’emergenza particolarmente sentita perché, a dire la verità, stiamo distruggendo la casa dell’uomo. Quindi, è una responsabilità! Quando parliamo di ecologia non parliamo di qualcosa che può essere o non può essere, no! Non parliamo di un optional: parliamo di una scelta in favore della creazione e quindi in favore dell’uomo. Però, quando parliamo di ecologia, dobbiamo ricordare che secondo il patrono dell’ecologia – Francesco d’Assisi – questa è sempre teologica. Nel Cantico delle Creature, parlando del sole, della luna … dice: “... perché di te Altissimo portano significazione”. Quindi per noi credenti il Creato è un segno, un’icona e come direbbe San Bonaventura: “Un Sacramento del Creato”. Quindi noi credenti non possiamo mai separare il Creato da Dio, il Creato dall’uomo.








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