2014-10-03 17:47:00

Federconsumatori: forte aumento della Tari negli ultimi quattro anni


E’ stata presentata oggi a Roma l’8^ Indagine Nazionale sull’ impatto della tassa sui rifiuti, la Tari, sui bilanci della famiglia media italiana dal 2010 al 2014. Dallo studio realizzato dal Centro Ricerche della Federconsumatori emerge un notevole rincaro della tassa stessa, in media del 21,96% per un appartamento di 100 mq con una famiglia di tre persone, pari a 51 euro in più, ma anche una grande disparità a livello nazionale dei servizi offerti ai cittadini. Adriana Masotti ha intervistato il responsabile del Centro e vice presidente della Federconsumatori, Mauro Zanini:

R. – Certo, in questi ultimi anni, nella tassa dei rifiuti abbiamo avuto aumenti del 165 per cento a Reggio Calabria, del 160 per cento a Reggio Emilia, del 114 per cento a Livorno, del 73 per cento a Cagliari, del 63 per cento a L’Aquila, del 61 per cento a Palermo, Messina, Matera e Avellino; tassa che ha un’incidenza sui bilanci delle famiglie, considerando soprattutto che il pagamento della nuova tassa dei rifiuti si concentra in questi tre mesi finali dell’anno, che si vanno a sommare all’aumento - che in molti casi ci sarà - per la Tasi, per l’eventuale addizionale Irpef comunale - che verrà in molti casi ritoccata - senza dimenticare le forti preoccupazioni che ci saranno anche per il prossimo anno a venire. Vi è, quindi, un concentrarsi di tributi, che avranno un impatto notevole sui bilanci delle famiglie. Dall’altra parte, noi sui regolamenti che abbiamo esaminato di 91 città, che hanno approvato i regolamenti entro il 30 settembre, abbiamo visto che hanno previsto delle agevolazioni o riduzioni od esenzioni. E’ un fatto importante, perché si va incontro ad esigenze soprattutto delle famiglie povere, o seguite anche dai servizi sociali, o famiglie con un numero elevato di figli. Vi sono altre agevolazioni importanti, che tendono sempre ad incentivare i comportamenti virtuosi dei consumatori, nell’incentivare la raccolta differenziata, come ad esempio il compostaggio domestico. Un fatto positivo, ad esempio, è che a Vicenza c'è una forte riduzione per chi ha un bambino inferiore ai due anni e utilizza i pannolini lavabili.

D. – L’indagine presenta una grande disparità, a livello nazionale, questo da che cosa dipende?

R. – Beh, solo per darle un numero, tra la città che paga meno e la città che paga di più c’è un rapporto di uno a quattro. Le differenze sono legate al costo del servizio, che è diverso da realtà a realtà. Io credo, però, che queste differenze così marcate - chi paga 100, chi paga 400 – non siano più accettabili. Bisogna che anche questo settore venga regolato da un Authority e che vengano definiti degli standard, perché altrimenti noi assistiamo all’aumento della tassa di rifiuti, senza un aumento della qualità del servizio. Naturalmente, dipende dalla densità demografica, dalla vastità di superficie di un Comune e dipende anche dall’efficienza del servizio.

D. – Ma nei Comuni appunto che hanno cominciato e funzionano bene per quanto riguarda la raccolta differenziata, la tassa è effettivamente diminuita? C’è un rapporto, o possiamo almeno sperarlo in un futuro, tra raccolta differenziata e tassa sui rifiuti?

R. – Noi pensiamo che laddove ci sia più raccolta differenziata, ci sia minore impatto ambientale, maggiore senso civico dei cittadini e, dietro questo, c’è in genere un aumento dei costi laddove c’è un’altra raccolta differenziata. La raccolta differenziata, infatti, ha un costo: il porta a porta ha un costo. Questi nuovi servizi hanno un costo, ma nel tempo c’è un ritorno sul piano del minore consumo dell’ambiente: la carta viene riciclata, tanti altri componenti, anche il compostaggio comincia ad essere utilizzato come fertilizzante nell’agricoltura. Noi dobbiamo superare le discariche incontrollate, abusive, poiché dietro c’è la criminalità. Credo che questa sia la vera strada. Purtroppo, in questi ultimi anni l’aumento è stato enorme e non trova spesso giustificazione in quel due e mezzo all’anno di aumenti della raccolta differenziata media, che si registrano per anno sul territorio nazionale. 








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