2014-09-30 15:35:00

Sempre più giovani senza lavoro. L'esperto: troppe barriere


Migliora il tasso complessivo della disoccupazione in Italia in agosto mentre è nuovo record negativo per la fascia giovanile con un tasso di senza lavoro al 44,2%. I dati sono forniti dall’Istat nel giorno in cui anche il Cnel nel rapporto annuale sul mercato del lavoro disegna un quadro pessimistico e avverte: irrealizzabile tornare ai livelli occupazionali pre-crisi. A pesare anche la contrazione del potere d’acquisto dei salari indietro di quasi un decennio. Il servizio di Gabriella Ceraso:

Mentre governo e opposizioni cercano ancora la quadra su "Jobs act" e articolo 18 l’Italia dei lavoratori sprofonda e al settimo anno di crisi segna un milione di posti persi. Dietro il dato cautamente positivo sul tasso di disoccupazione ad agosto in diminuzione di 0,3 punti in termini congiunturali e di 0,1 nei dodici mesi, tra i 15 e i 24enni, la tendenza è opposta con l’aumento di un punto percentuale su luglio e di 3,6 in un anno. Il parere del giurista esperto di economia Nunzio Bevilacqua:

“Si stanno innalzando ancora di più le barriere all’ingresso per il mondo giovanile, che resta purtroppo fuori da questa porta di questo cambio generazionale mai realmente realizzato”.

Dal calcolo sono esclusi gli inattivi e gli scoraggiati, che però rientrano nella cosiddetta “ disoccupazione allargata “ del rapporto Cnel che supera nel 2013 il  30% e non accenna a rallentare finora. Ancora  Bevilacqua :

Ovviamente, gli scoraggiati sono una categoria che si sta sempre più ampliando, perché giovani che cercano lavoro anche attraverso queste induzioni alla formazione professionale sempre maggiore, se poi non trovano accesso al mondo del lavoro entreranno a far parte del mondo degli scoraggiati”.

E talvolta chi lavora non se la passa molto meglio, basti pensate che secondo il Cnel "gli occupati a basso reddito sono aumentati in 7 anni di crisi superando nel 2011 i 2 milioni e 640 mila” e le soglie di povertà nelle diverse categorie vanno abbassandosi. Progressi nel mercato del lavoro, dice il rapporto di Palazzo Lubin, saranno solo molto graduali e a partire, nella migliore delle ipotesi, dal 2015. Irrealizzabile comunque una discesa del tasso di disoccupazione ai livelli 'pre-crisi'- ovvero intorno al 7%, perche' richiederebbe la creazione da qui al 2020 di quasi 2 milioni di posti di lavoro"- :

“Perché la situazione a livello di politica economica mondiale è completamente cambiata. Ma non dobbiamo concentrarci sui livelli pre-crisi, ma semplicemente alle azioni che consentano una vera discontinuità. Le azioni di semplificazione che consentano maggior chiarezza nel mare magnum delle normative sul lavoro, sono sicuramente viste. Ovvio che però il lavoro non si crea solamente attraverso delle maggiori certezze per l’impresa che vuole investire e che vuole iniziare la propria attività, ma si creano a monte, cercando di fare delle azioni sulla domanda. Perché se non c’è domanda, difficilmente un’impresa – anche alle condizioni migliori di questo mondo – possa pensare oggi di occupare.








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