2014-09-24 08:06:00

Vescovi nigeriani: le violenze di Boko Haram creano insicurezza al Paese


 È stata una Plenaria ad ampio spettro quella tenuta dalla Conferenza episcopale della Nigeria (Cbcn) ad Effurun, dall’11 al 19 settembre. Numerosi, infatti, i temi affrontati nel corso dell’Assemblea, la seconda del 2014. Come riporta il comunicato finale dei lavori, i presuli hanno riflettuto innanzitutto sul Sinodo straordinario sulla famiglia, in programma in Vaticano dal 5 al 19 ottobre.

“Preghiamo – si legge nel comunicato finale – affinché le nostre famiglie siano sempre più santuari di vita e di amore, scuole insostituibili e fondamentali di umanità”. Di qui, l’esortazione ad “intensificare la cura pastorale per le famiglie attraverso un’adeguata preparazione al matrimonio ed un giusto supporto per le coppie di coniugi, per quelle unite in matrimoni misti, per coloro che vivono situazioni irregolari, per le famiglie in crisi, per i separati, i divorziati, i risposati ed i single”.

Al secondo punto della Plenaria, la Conferenza episcopale nigeriana ha posto il tema dell’insicurezza nel Paese, dovuta alle violenze perpetrate dai gruppi armati Boko Haram: ricordando la “brutalità” con cui le persone vengono “uccise, rapite, mutilate” e costrette ad abbandonare le loro abitazioni, i presuli condannano ogni forma di violenza e tutti coloro che “giustificano tali azioni con motivi religiosi, agendo in modo falso e blasfemo”.

I vescovi lanciano quindi un appello al governo nigeriano affinché metta in atto misure adeguate per “la restaurazione della pace nel Paese”, provvedendo anche al “sostengo materiale delle vittime”. Purché, mettono in guardia i presuli, tali atti istituzionali non vengano trasformati in “vantaggi politici e gratificazioni personali”, poiché “nessuna nazione può svilupparsi o prosperare in una atmosfera di insicurezza”.

Allo stesso tempo, la Cbcn “riafferma il diritto alla libertà religiosa e di espressione, così come sancita dalla Costituzione” e sottolinea che tale diritto “non si limita alla libertà di scegliere, praticare ed esprimere la propria fede, fatalmente negato in alcune parti della nazione, ma include anche l’opportunità di contribuire alla costruzione della società”. E ciò “presuppone il riconoscimento pubblico ed il rispetto degli autentici valori religiosi in grado di rispondere alle più profonde preoccupazioni dell’umanità e capaci di fornire motivazioni etiche alle responsabilità sociali e personali”. Per questo, i vescovi nigeriani ribadiscono il loro impegno “al dialogo ed alla collaborazione con gli altri cristiani e le altre religioni”, in nome “dell’armonia e del progresso della nazione e per il bene dell’umanità”.

Guardando, poi, al 2015, anno in cui si terranno le elezioni generali, la Chiesa di Abuja lancia un appello affinché le consultazioni si svolgano senza irregolarità, garantendo ai cittadini “il fondamentale diritto di voto”, da esercitare “senza paura, favoritismi e intimidazioni” ed offrendo ai nigeriani “l’opportunità di dimostrare la loro maturità attraverso un procedimento elettorale libero, equo, duraturo e credibile”.

La Plenaria della Cbcn ha poi, naturalmente, affrontato anche la preoccupante epidemia di ebola che attanaglia alcuni Paesi africani: esprimendo apprezzamento per tutti gli sforzi che vengono compiuti per fermare il virus e diffondere l’informazione adeguata, i presuli esortano i cittadini a seguire le misure igieniche precauzionali predisposte.

Infine, l’Assemblea dei vescovi ha reso noto alcuni appuntamenti che si terranno ad Abuja: dal 28 al 31 ottobre, si svolgerà il secondo summit nazionale dell’educazione cattolica, mentre dal 13 al 14 novembre si terrà un pellegrinaggio nazionale di preghiera presso il Centro nazionale crisitiano della città. (A cura di Isabella Piro)








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