Due giorni dopo aver ordinato attacchi missilistici in Siria, il presidente Usa
Barack Obama dall’Assemblea Generale Onu a New York invita la comunità internazionale
ad unirsi alla sua lotta contro il terrorismo. Il servizio di Elena Molinari:
“Gli Stati Uniti non sono in guerra con l’islam, si uniscono invece al mondo arabo
per sconfiggere insieme gli estremisti”. Dall’Assemblea generale dell’Onu Barack Obama
rilancia il ruolo dell’America in Medio Oriente, promettendo che il suo Paese rimarrà
coinvolto nella regione per risolvere la guerra civile siriana, fermare l’avanzata
dello Stato islamico e spingere israeliani e palestinesi verso la pace. Il presidente
americano si è appellato direttamente ai giovani musulmani, invitandoli a respingere
l'ideologia di Al Qaeda e dell'Isis e a rispettare la loro tradizione di istruzione,
innovazione e dignità della vita. Il capo di Stato ha poi ricordato altre sfide dove
vede la responsabilità di Washington ad intervenire, come la crisi ucraina, dove ha
additato la logica della prepotenza abbracciata dalla Russia, ma anche l’epidemia
di ebola e i cambiamenti climatici. Anche il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon
ha invocato nel suo discorso una “azione decisiva” per fermare gli estremisti sunniti
in Siria, ma ha richiamato Consiglio di Sicurezza Onu ad agire all’unisono. Ban ha
definito quello in corso un anno terribile per i diritti umani e i principi sanciti
dalle Nazioni Unite.
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