2014-09-23 12:41:00

Cristiani perseguitati. ACS candidata al premio Sakharov


La fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre è candidata  al premio Sakharov 2014 per la libertà di pensiero, istituito dal Parlamento europeo per valorizzare chi si spende a difesa dei diritti umani, inclusa la libertà religiosa. Tra le ragioni della nomination, il contributo straordinario offerto a sostegno dei cristiani perseguitati in Iraq e Siria. Al microfono di Paolo Ondarza la portavoce di Acs Marta Petrosillo spiega come è stata accolta la notizia:

R. – La nostra è una Fondazione che si occupa di sostenere la pastorale della Chiesa, quindi gli aiuti umanitari non sono proprio il nostro obiettivo primario. Ma di fronte al grido di sofferenza di così tanti cristiani e non solo, in Iraq e in Siria, ovviamente ci siamo molto attivati. Abbiamo donato per sostegno a rifugiati e sfollati interni in Siria, dall’inizio della crisi nel 2011, oltre tre milioni e mezzo di euro e siamo presenti adesso in questa tragica ennesima e ultima crisi in Iraq. Nello scorso giugno abbiamo donato appena una settimana dopo che Isis aveva preso il controllo di Mosul i primi 100 mila euro per mille famiglie di rifugiati dell’arcidiocesi caldea di Mosul, e purtroppo a seguito del protrarsi della crisi e delle gravissime difficoltà delle popolazioni locali e anche della presa, da parte dell'Is, di 13 villaggi della Piana di Ninive, abbiamo donato un secondo contributo straordinario di 100 mila euro, lo scorso agosto. L’aiuto finanziario, ovviamente, non è l’unico aiuto che noi abbiamo dato alla Chiesa irachena, ma anche la vicinanza, sia nella preghiera – con una Giornata mondiale per la pace che abbiamo indetto il 6 agosto scorso – e anche il viaggio di una nostra delegazione internazionale ad Erbil per mostrare alla Chiesa, ai cristiani e alle popolazioni locali la nostra vicinanza e per poter organizzare nuovi aiuti. Quindi, questa candidatura al Premio Sakharov riconosce il nostro lavoro, ma ciò che è più importante per noi è porre sotto ai riflettori, all’attenzione dell’opinione pubblica, la tragedia che si sta consumando oggi, in particolar modo in Iraq.

D. – La candidatura di “Aiuto alla Chiesa che soffre” al Premio Sakharov per la libertà di pensiero, per la difesa dei diritti umani accende i riflettori sul tema della libertà religiosa: questo è un dato importante, da sottolineare…

R. – Molto importante. Denota questa sempre maggiore consapevolezza a livello europeo dell’importanza della libertà religiosa. E’ da notare che quest’anno per tale candidatura non ci siamo solo noi, ma anche il Patriarca caldeo Sako e, assieme a lui, nella stessa candidatura, post-mortem, Mahmoud al ‘Asali, un musulmano che ha dato la vita a Mosul il 20 luglio scorso per difendere i diritti dei cristiani. Noi siamo molto lieti di questo: i vertici di Acs hanno caldamente incoraggiato il Parlamento europeo a insignire di questo Premio il Patriarca Sako e, post-mortem, il professor al ‘Asali, perché loro davvero sono un simbolo non soltanto della libertà religiosa, ma anche della possibilità che anche in un momento tragico come questo, che vede un gruppo fondamentalista perseguitare i cristiani e le altre minoranze, vi siano esempi di veri musulmani disposti al dialogo interreligioso e anche a difendere le minoranze.

D. – La possibilità di un dialogo, in questo momento in cui si accendono le contrapposizioni, è qualcosa di cui voi vi fate testimoni?

R. – Certamente. Noi cerchiamo sempre di dare voce e di dare eco anche a storie positive di dialogo interreligioso e, per quanto ci è possibile, di promuoverle attraverso diversi progetti. In tanti Paesi siamo attivi nella promozione di mezzi di comunicazione che contribuiscono a favorire il dialogo interreligioso. E anche in luoghi in grave difficoltà, come l’Iraq, è importante ribadire che vi sono esempi di musulmani, come il professor al ‘Asali, e che anche la comunità musulmana sta soffrendo molto a causa di questo gruppo che è un gruppo fondamentalista. Non è un gruppo musulmano: un gruppo fondamentalista non rappresenta l’Islam…








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