2014-09-20 13:37:00

Iraq. Liberati 49 turchi presi in ostaggio dai jihadisti


I 49 cittadini turchi presi in ostaggio a giugno in Iraq dalle milizie jihadiste del sedicente Stato Islamico (Is) sono stati liberati e sono tornati sani e salvi nel loro Paese. Lo ha confermato il primo ministro di Ankara, Ahmet Davutoglu. Nessuna precisazione è stata fatta circa le condizioni del rilascio. Da Istanbul, Susanna Iacona Salafia:

Sono atterrati stamane all’aeroporto di Ankara i 49 ostaggi del personale d’ambasciata turca di Mosul in Iraq, tra cui anche donne e bambini, nelle mani dell’autoproclamato Stato Islamico da tre mesi. Il gruppo fu fatto prigioniero dalle milizie terroristiche al termine della presa di Mosul l’11 giugno scorso, dopo un raid militare nella simbolica sede dell’ambasciata, già palazzo ministeriale del deposto Saddam Hussein. Raggiunti a Sanliurfa, sul confine turco-siriano, dal premier Ahmet Davutoglu, gli ostaggi sono apparsi stanchi ma in buone condizioni. Il premier ha ringraziato gli uomini dei servizi segreti. E’ questo il secondo rilascio che il governo turco ottiene dai miliziani, dopo quello dei 29 camionisti anch’è essi rapiti a Mosul, nel giugno scorso ma liberati dopo 10 giorni di intensa trattativa​. La dinamica del rilascio di oggi non è ancora chiara ma appare evidente che i 49 ostaggi siano stati subito trasferiti dall’Iraq in Siria e liberati vicino Sanliurfa, in Turchia. E sempre sul confine turco-siriano ieri si sono verificati tafferugli tra la popolazione locale e l’esercito che non lasciava entrare migliaia di profughi provenienti dalla provincia di Kobane, in Kurdistan, dove 21 villaggi sono stati assaliti dall’Is, in una battaglia ancora in corso con l’esercito dei Peshmerga. Oggi dopo due giorni di pressione al confine e scontri con la polizia è stato finalmente consentito l’ingresso. Si annuncia quindi una nuova catastrofe umanitaria che investe i curdi, dopo l’attacco alla comunità degli yazidi nel mese scorso, anch’essi ospitati in campi profughi della Turchia. L’Is ha circondato la provincia di Kobane in una morsa a tenaglia. Intanto la polizia turca da giorni sta dando la caccia a un minibus con dentro dieci militanti islamici, partito da Istanbul e diretto verso la Siria per unirsi all’esercito della Stato Islamico. L’allarme sulle possibili “cellule dormienti” dell’Is, presenti in Turchia e pronti ad agire, è stato lanciato recentemente sia dalla Cia americana sia dalla stessa polizia turca a tutti di distretti del Paese.








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