2014-09-18 14:47:00

Obama: 40 Paesi coalizzati contro lo Stato Islamico


La comunità internazionale pronta a coalizzarsi contro lo Stato Islamico (Is). Gli Stati Uniti in particolare sono pronti ad una nuova fase dell'offensiva contro i terroristi. “Oltre 40 Paesi sono con noi”, ha annunciato il presidente americano, Barack Obama, spiegando che “non ci sono minacce specifiche verso gli Usa”, mentre ieri sul web i jihadisti hanno diffuso l’invito ad attaccare Times Square e altri obiettivi in America. Sulla possibile offensiva contro il gruppo che sta terrorizzando il mondo, Giancarlo La Vella ha intervistato Arduino Paniccia, docente di Studi strategici e direttore della Scuola di competizione economica di Venezia:

R. – Certamente, la situazione è molto diversa dal conflitto con al Qaeda e con gli altri gruppi terroristici del passato. Qui, ci troviamo di fronte a un’organizzazione che ha riflettuto, studiato ed elaborato non solo delle nuove strategie, ma anche tattiche e operatività, nel senso che le forze dello Stato Islamico stanno concentrandosi e non allargandosi come aveva fatto al Qaeda: stanno quindi definendo un territorio nel quale operare; hanno messo in piedi delle strutture che assomigliano a quelle di un vero e proprio Stato, comprese addirittura quelle fiscali e finanziarie. Quindi, non stanno vivendo di finanziamenti nascosti attraverso dei canali clandestini, stanno invece sostanzialmente contrabbandando petrolio a prezzi bassissimi, attraverso degli intermediari dell’area.

D. – Un nemico che utilizza strategie anche comunicative del tutto nuove, sofisticate, basti vedere l’altissima qualità dei drammatici video che diffondono. Che cosa c’è dietro a tutto questo?

R. – C’è uno studio accurato che evidentemente non può fare solo riferimento alle mere capacità dello Stato Islamico. L’ultimo video propagandistico avrebbe potuto farlo il corpo dei Marines americano con la qualità e addirittura con la frase finale “coming soon”: “arriveremo presto”.

D. – Quaranta Paesi uniti per combattere lo Stato Islamico, secondo quanto detto dal presidente americano Obama. C’è a questo punto un problema anche nel mettere insieme diverse strategie?

R. – Sì, ma anche diversi eserciti e aviazioni: un compito immane. Ma le coalizioni, più che operativamente, hanno la funzione di far capire una cosa, questa sì fondamentale, cioè quella di dare il senso dell’isolamento ai terroristi. Questo è il vero obiettivo delle coalizioni, quasi più ancora di quello militare.








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