2014-09-17 16:15:00

Francesco in Albania. Chiesa di martiri che guarda al futuro


"Il Papa ha indovinato l’aspetto di questa gente che noi maggiormente vogliamo venga sottolineato: la speranza. Abbiamo passato due decadi di transizione, un tempo lunghissimo e doloroso dal punto di vista politico. Da un anno il Paese ha acquistato una certa stabilità politica e sta procedendo con passi sicuri e veloci verso l’integrazione. Frutto di un popolo giovane che guarda avanti"Ardian Ndreca, Incaricato d’Affari della Repubblica d’Albania presso la Santa Sede e docente di Storia della Filosofia moderna alla Pontificia Università Urbaniana, già direttore dell’Istituto per lo studio dell’ateismo presso lo stesso ateneo, ci introduce al Viaggio apostolico in Albania che il Papa farà in Albania il 21 settembre.

"C’è grande entusiasmo, tutti gli albanesi, non solo i cattolici, sono onorati da questa visita perché sono convinti che il Papa sa andare al cuore di ciascuno", spiega Ndreca, albanese, da più di vent'anni in Italia. "Tirana si è trasformata negli ultimi sei mesi. Ma è l’Albania intera che si è trasformata facendo leva su una speranza solida che il Papa ora viene ancora di più a rinsaldare".

Il ruolo storico dei perseguitati dal regime comunista soprattutto a motivo dell'appartenenza alla fede cattolica è uno i cardini di questa visita. "La Chiesa albanese affonda le sue radici nel sangue dei martiri - continua Ndreca - che sono una garanzia per il cammino spirituale della Chiesa stessa. Ma siamo consapevoli che la memoria deve servire per crescere, senza arroccamenti. Rispetto al 1993 - anno in cui a visitare il paese fu Giovanni Paolo II - Francesco troverà una Chiesa rinnovata e potenziata nel bene. Con tutti i mezzi che ha a disposizione – e sappiamo che siamo in tempi di crisi – cerca di darsi da fare con opere caritative apprezzate anche dallo Stato e della società civile, soprattutto nel campo educativo. E' la serietà del suo impegno a distinguersi"

Un momento centrale della visita di Papa Francesco a Tirana sarà l'incontro con i leaders di altre religioni e altre denominazioni cristiane. "Il dialogo tra le diverse fedi e le confessioni cristiane in Albania è stato praticato sempre", conclude il prof. Ndreca. "Cattolici, ortodossi e protestanti cercano di coltivare il valore della tolleranza in un contesto di rispetto reciproco. Le religioni costituiscono una fonte di arricchimento spirituale e umano forte e riconosciuto per l’Albania, che resta un paese laico, ovviamente. Proprio dal mondo musulmano in Albania, per esempio, si sono levati appelli molto chiari di non contaminazione con il radicalismo dell’Is". 

Insomma, Francesco troverà una terra che possiede molte potenzialità. "Viviamo un'epoca di slancio in diversi settori: nel campo del turismo, dell’industria e dell’energetica, dell’educazione. Siamo aperti a ricevere investimenti stranieri, collaborazioni serie. La nostra vocazione è l’Europa".








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