2014-09-16 15:01:00

Rapporto Fao: 1 persona su 9 soffre la fame nel mondo


Presentato a Roma, nella sede della Fao, il Rapporto 2014 sullo stato dell’insicurezza alimentare nel mondo (Sofi), curato insieme al Pam e all’Ifad. Ancora lontano l’obiettivo del Millennio, stabilito dalle Nazioni Unite, di dimezzare il numero degli affamati nel mondo entro il 2015. Appello delle tre agenzie Onu, dedicate al settore agricolo-nutrizionale, perché i governi collaborino con il settore privato e la società civile per garantire il diritto al cibo. Il servizio di Roberta Gisotti:

“Partiamo dalle buone notizie”, ha esordito José Graziano da Silva, direttore generale della Fao. Su 137 Paesi monitorati dal Rapporto, 63 hanno dimezzato il numero di affamati, ovvero persone sottonutrite croniche. Erano più di un miliardo nel 1990, ora sono 805 milioni, 209 milioni in meno. Massima parte 791 milioni vivono nei Paesi in via di sviluppo; oltre mezzo miliardo in Asia; 226 milioni, addirittura in crescita in Africa; 37 milioni, quasi dimezzati, in America Latina. Manca però poco più di un anno alla fine del 2015, e sarà impossibile scendere ai 400 milioni, indicati negli obiettivi del Millennio: allora infatti gli affamati erano già 800 milioni! Dietro le cifre una grande amarezza. Negli ultimi anni  – ha sottolineato da Silva – abbiamo avuto produzioni record. E, oggi abbiamo abbastanza cibo per tutti nel mondo! Ma un terzo del cibo prodotto – ricorda oggi la Coldiretti – non viene consumato, viene sprecato.

Ciò che manca sovente è la volontà politica, ha denunciato la direttrice esecutiva del Pam, Ertharin Cousin, evidenziando le tante guerre che impediscono di vincere la sfida della fame. Dobbiamo puntare di più sulla cooperazione dei governi, ha suggerito il vicepresidente dell’Ifad John McIntire, perché mettano le politiche agricole al centro dei loro programmi, sostenendo le popolazioni rurali più povere e i piccoli agricoltori. Parole chiave nella lotta alla fame restano: disponibilità e accesso al cibo, protezione sociale, stabilità dei Paesi.








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