Mosca reagisce duramente alla decisione dell’Unione Europea e Usa di rafforzare le
sanzioni contro la Russia per via della guerra in Ucraina, promettendo ritorsioni
su beni d’importazione. E mentre la Polonia denuncia già una riduzione del flusso
di gas, Kiev annuncia la costruzione di una barriera fortificata lungo il confine
con la Russia. Il servizio di Marco Guerra:
“l'Ue ha di fatto operato scelte contrarie a una soluzione pacifica della crisi ucraina
e la risposta di Mosca sarà commensurabile”. Così il ministro degli esteri russo
Lavrov, davanti alla decisione di Bruxelles di inasprire le sanzioni contro la Russia.
Una decisione che ha trovato il pieno appoggio anche dalla sponda americana, con Obama
che ha annunciato nuove misure “in risposta alle azioni illegali in Ucraina”. Secondo
il presidente Usa, infatti, “non ci sono ancora prove che la Russia abbia messo fine
ai suoi sforzi per destabilizzare l'Ucraina”. Ma l’inasprimento delle sanzioni potrebbe
costare molto caro all’Europa, che già sta subendo un duro blocco delle esportazioni
agroalimentari verso la Russia. Le nuove ritorsioni del Cremlino potrebbero ora riguardare
le automobili, e la Polonia già denuncia una riduzione del flusso di gas dalla Russia,
anche se Gasprom garantisce sulla regolarità del servizio. Intanto sul terreno sembra
reggere il cessate il fuoco, mentre continuano ad emergere indiscrezioni circa la
presenza di soldati russi sul territorio ucraino. E Kiev corre ai ripari annunciando
la costruzione di una barriera fatta di muri, fossati e mine anticarro lungo il confine
con la Russia.
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