2014-09-10 19:18:00

Ucraina: Ue rimanda sanzioni. Appello vescovi a sostenere il loro Paese


Crisi Ucraina: l’Unione europea temporeggia sulle nuove sanzioni contro la Russia, approvate ma non ancora pubblicate. “La porta per le trattative con Mosca resta aperta”, ha rilanciato la cancelliera tedesca Merkel. E dai vescovi dell’Ucraina un drammatico appello alla comunità internazionale a non sottovalutare la gravità degli eventi. Il servizio di Roberta Gisotti

Le sanzioni dell’Ue – ha ribadito Mosca - non muteranno la posizione russa nella crisi ucraina, “provocata e creata” dai partner occidentali”, “per rianimare il blocco militare della Nato”, ha accusato il presidente Putin, escludendo che il suo Paese resterà coinvolto “in una nuova corsa agli armamenti”. Da Bruxelles alcuna notizia è giunta sulla rimandata pubblicazione delle sanzioni, necessaria perché entrino in vigore. Ma perché siano ritirate – ha chiarito la Germania - Mosca deve rispettare i 12 punti della tregua. Sul terreno, il presidente ucraino, Poroshenko, ha annunciato che il 70 per cento delle truppe russe sarebbero ormai fuori dai confini ucraini e che 700 cittadini ucraini sono stati liberati dal 5 settembre, giorno dell’accordo di Minsk sul cessate il fuoco, ed altri 500 saranno rilasciati in settimana. Poroshenko ha pure dichiarato che l’est del Paese russofono resterà in seno all’Ucraina, promettendo uno status speciale di autonomia da Kiev. Sono intanto iniziati i lavori per fortificare la frontiera con la Russia, su 1500 km con circa 8 mila trincee. Dai vescovi ucraini un richiamo forte alla comunità internazionale perché agisca e non si renda complice – sottacendone la gravità - del sangue che scorre nel loro Paese. 








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