2014-09-08 10:24:00

Il Papa: come Maria, lasciamo che Dio cammini con noi


Guardando la storia di Maria, domandiamoci se lasciamo che Dio cammini con noi. E’ quanto affermato da Papa Francesco nella Messa mattutina a Casa Santa Marta, nella Festa della Natività della Madonna. Il Pontefice ha sottolineato che Dio sta “nelle cose grandi”, ma anche nelle piccole ed ha la “pazienza” di camminare con noi, anche se siamo peccatori. Il servizio di Alessandro Gisotti:

Nel giorno in cui si festeggia la Natività di Maria, Papa Francesco ha offerto la sua meditazione sulla Creazione e il cammino che Dio fa con noi nella storia. Quando leggiamo il libro della Genesi, ha osservato, “c’è il pericolo di pensare che Dio sia stato un mago” che faceva le cose “con la bacchetta magica”. Ma, ha avvertito, “non è stato così’, perché “Dio ha fatto le cose” e “le ha lasciate andare con le leggi interne, interiori che Lui ha dato ad ognuna, perché si sviluppassero, perché arrivassero alla pienezza”. Il Signore, ha soggiunto, “alle cose dell’universo ha dato autonomia, ma non indipendenza”:

“Perché Dio non è mago, è creatore! Ma quando al sesto giorno, di quel racconto, arriva la creazione dell’uomo dà un’altra autonomia, un po’ diversa, ma non indipendente: un’autonomia che è la libertà. E dice all’uomo di andare avanti nella storia, lo fa il responsabile della creazione, anche perché dominasse il creato, perché lo portasse avanti e così arrivasse alla pienezza dei tempi. E quale era la pienezza dei tempi? Quello che Lui aveva nel cuore: l’arrivo di suo Figlio. Perché Dio – abbiamo sentito Paolo – ci ha predestinati, tutti, ad essere conformi all’immagine del Figlio”.

E questo, ha affermato, “è il cammino dell’umanità, è il cammino dell’uomo. Dio voleva che noi fossimo come suo Figlio e che suo Figlio fosse come noi”. Il Papa ha così rivolto il pensiero al passo del Vangelo odierno che narra la genealogia di Gesù. In “questo elenco – ha annotato – ci sono dei santi e anche dei peccatori, ma la storia va avanti perché Dio ha voluto che gli uomini fossero liberi”. E se è vero che quando l’uomo “ha usato male la sua libertà, Dio lo ha cacciato via dal Paradiso” gli “ha fatto una promessa e l’uomo è uscito dal Paradiso con speranza. Peccatore, ma con speranza!”. Il “loro cammino – ha ribadito – non lo fanno da soli: Dio cammina con loro. Perché Dio ha fatto una opzione: ha fatto l’opzione per il tempo, non per il momento. E’ il Dio del tempo, è il Dio della storia, è il Dio che cammina con i suoi figli”. E questo fino alla “pienezza dei tempi” quando suo Figlio si fa uomo. Dio, ha affermato ancora, “cammina con giusti e peccatori”. Cammina “con tutti, per arrivare all’incontro, all’incontro definitivo dell’uomo con Lui”.

Il Vangelo, ha detto ancora, finisce questa storia di secoli “in una cosa piccolina, in un piccolo paese” con Giuseppe e Maria. “Il Dio della grande storia - ha rilevato - è anche nella piccola storia, lì, perché vuole camminare con ognuno”. Francesco ha citato San Tommaso, laddove afferma: “Non spaventarsi delle cose grandi, ma anche avere conto delle piccole, questo è divino”. “E così è Dio – ha ripreso il Papa – sta nelle cose grandi”, ma anche nelle piccole:

“E il Signore che cammina con noi è anche il Signore della pazienza. La pazienza di Dio. La pazienza che ha avuto con tutte queste generazioni. Con tutte queste persone che hanno vissuto la loro storia di grazia e peccato, Dio è paziente. Dio cammina con noi, perché Lui vuole che tutti noi arriviamo ad essere conformi all’immagine di Suo Figlio. E da quel momento che ci ha dato la libertà nella creazione - non l’indipendenza - fino ad oggi continua a camminare”.

E così, dunque, “arriviamo a Maria”. Oggi, ha detto il Papa, “siamo nell’anticamera di questa storia: la nascita della Madonna”. E “chiediamo nella preghiera che ci dia il Signore unità per camminare insieme e pace nel cuore. E’ la grazia di oggi”:

“Oggi possiamo guardare la Madonna, piccolina, santa, senza peccato, pura, prescelta per diventare la Madre di Dio e anche guardare questa storia che è dietro, tanto lunga, di secoli e domandarci: ‘Come cammino io nella mia storia? Lascio che Dio cammini con me? Lascio che Lui cammini con me o voglio camminare da solo? Lascio che Lui mi carezzi, mi aiuti, mi perdoni, mi porti avanti per arrivare all’incontro con Gesù Cristo?’ Questo sarà il fine del nostro cammino: incontrarci col Signore. Questa domanda ci farà bene oggi. ‘Lascio che Dio abbia pazienza con me?’. E così, guardando questa storia grande e anche questo piccolo paese, possiamo lodare il Signore e chiedere umilmente che ci doni la pace, quella pace del cuore che soltanto Lui ci può dare, che soltanto ci dà quando noi lasciamo Lui camminare con noi”.








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