2014-09-06 10:17:00

Vescovi Sri Lanka: fermare crimini contro umanità in Iraq e a Gaza


“Le azioni dello Stato Islamico (Is) devono essere condannate dalla comunità internazionale con la massima fermezza possibile e possono essere perseguite come crimini contro l’umanità”. Lo afferma, in una nota, la Conferenza episcopale dello Sri Lanka, guardando con forte preoccupazione all’Iraq, dove “la persecuzione delle minoranze religiose, soprattutto cristiane, è in aumento”. Sottolineando, quindi, la tragedia dei massacri e degli sfollamenti di massa perpetrati soprattutto a Mosul, i vescovi di Colombo evidenziano che ormai i cristiani possono scegliere solo di “convertirsi, fuggire o morire”, poiché “chi non rispetta gli ordini dei miliziani dell’Is, viene brutalmente massacrato”.

“Il dramma dei cristiani in Iraq non deve essere ignorato”, ribadiscono i presuli dello Sri Lanka, chiedendo a tutti i fedeli di “unirsi in preghiera di solidarietà, perché non si può restare indifferenti di fronte a questi terribili eventi”. La nota episcopale ricorda anche i numerosi appelli alla pace lanciati da Papa Francesco, in particolare quello dell’Angelus del 10 agosto scorso: “Tutto questo offende gravemente Dio e offende gravemente l’umanità. Non si porta l’odio in nome di Dio! Non si fa la guerra in nome di Dio!”.

Allo stesso modo, i vescovi di Colombo condannano “con assoluta fermezza i bombardamenti indiscriminati e la conseguente uccisione di civili, specialmente donne e bambini, nel conflitto in corso” a Gaza e chiedono alla comunità internazionale di “prendere in seria considerazione questi crimini contro l’umanità, adottando misure immediate e adeguate per porvi fine”. (I.P.) 








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