Dall’Ucraina continuano a giungere notizie sulle difficoltà di una soluzione diplomatica alla crisi tra Kiev e Mosca. Nell’est filorusso, da dove nei giorni scorsi hanno fatto rientro i mezzi di Mosca entrati – è stato detto – a scopo umanitario, ancora notizie di gravi violenze. Ce ne parla Giuseppe D’Amato:
Parate e controparate in Ucraina con un unico canovaccio sovietico. A Kiev sono
sfilate le truppe in alta uniforme che poi sono andate direttamente al fronte, come
accadde nel novembre 1941. A Donetsk, roccaforte dei separatisti filo-russi, un gruppo
di prigionieri governativi è stato umiliato, passando in una via centrale tra due
piccole ali di folla che gridava loro insulti e che tirava contro di tutto. In peggio
è stata così riproposta la marcia dei tedeschi per le strade di Mosca nel luglio 1944. Domani
a Minsk la diplomazia internazionale spera di sbloccare la crisi. La cancelliera tedesca
Merkel ha proposto un mini-piano.
Primo, gli ucraini definiscano una tregua. Secondo, i russi inizino a negoziare seriamente.
Terzo, si mantenga l’integrità territoriale ucraina con la Crimea. Quarto, aiuti per
la ricostruzione. Le possibilità di successo sono però scarse. Nelle regioni orientali
i combattimenti proseguono. Una chiesa appartenente al Patriarcato di Mosca sarebbe
stata colpita da un colpo di artiglieria, provocando la morte di tre fedeli.
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