2014-08-23 08:04:00

Draghi: riforme strutturali sul lavoro non più rinviabili


La Banca Centrale Europea (Bce) e' pronta a fare di piu' e a ricorrere a misure non convenzionali per la bassa inflazione e la crescita debole, che pesa sul mercato del lavoro con una persistente elevata disoccupazione. Mario Draghi, intervenendo a un seminario organizzato dalla Federal Reserve a Jackson Hole negli Usa, rassicura: Francoforte e' pronta ad aggiustare la propria politica monetaria e ad agire a sostegno dell'economia anche al di la' delle misure gia' annunciate in giugno. Ma avverte: la politica monetaria accomodante e' centrale, ma non si sostituisce ai governi e alle riforme strutturali nazionali, sulle quali e' necessario premere per favorire la crescita e l'occupazione. Le riforme strutturali sul lavoro ''non sono piu' rinviabili''.

Un avvertimento per spronare i governi ad agire che include anche toni piu' 'morbidi' sull'austerity, avvicinando di fatto - afferma il Financial Times - la posizione della Bce a quella del premier Matteo Renzi: l'attuale flessibilita' delle regole fiscali puo' anche essere ''usata per meglio affrontare la debole ripresa e far posto ai costi delle necessarie riforme'' mette in evidenza Draghi, sottolineando che le politiche di bilancio potrebbero essere piu' favorevoli alla crescita.

E' possibile ridurre infatti le tasse in modo ''neutro'' - ricorda Draghi - ovvero senza aumentare il deficit, cosi' come e' possibile un maggiore coordinamento a livello europeo e come potrebbe essere appropriato ''un ampio programma di investimenti pubblici'' in linea con la proposta del presidente della Commissione Europea.

L'intervento di Draghi a Jackson Hole segue la gelata arrivata dal Pil tedesco e francese, che si sono andati a sommare al rallentamento dell'Italia, presentando un quadro difficile per l'area euro, che rischia - secondo il premio Nobel all'Economia, Joseph Stiglitz - un decennio perso stile Giappone.

"La posta in gioco per l'unione monetaria e' alta", aggiunge Draghi, precisando che politiche monetarie e di bilancio accomodanti "non possono sostituire le necessarie riforme strutturali". Le politiche di bilancio possono essere migliorate e far guadagnare tempo, ma alla fine le riforme servono. La Bce e' pronta a fare la sua parte, a spingersi oltre le misure gia' annunciate e sulle quali Draghi si dice "fiducioso".

Il riferimento e' alle diverse strade della Fed e della Bce, con la banca centrale americana che si avvia a chiudere il piano di acquisto titoli e apre a un possibile aumento dei tassi di interesse prima delle attese se i progressi sul mercato del lavoro saranno piu' rapidi del previsto. Allo stesso tempo, se i progressi saranno lenti, i tassi resteranno bassi piu' a lungo.

Il presidente della Fed, Janet Yellen, si mantiene cauta e parla di una "ricetta non semplice" per la politica monetaria in questo contesto. Un 'dilemma' quello dell'occupazione per la Fed: nonostante i passi in avanti, una ripresa completa del mercato del lavoro resta difficile data la ''profondita' dei danni'' causati dalla recessione. ''Significativi fattori strutturali hanno avuto impatto sul mercato del lavoro, incluso l'invecchiamento della popolazione e altri trend demografici'', quali la 'polarizzazione', ovvero la riduzione dei posti di lavoro con competenze medie.








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