Il cardinale filippino Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila, che accoglierà Papa Francesco nelle Filippine nel prossimo gennaio, ha seguito il Pontefice in questo suo primo viaggio nel continente asiatico. Ascoltiamo un suo bilancio di questa visita al microfono di padre Zdzislaw Josef Kijas:
R. – We have seen the pastoral love...
Noi abbiamo visto l’amore pastorale
e l’attenzione del Santo Padre, non solo per i cristiani e per il popolo coreano,
ma anche per tutto il continente asiatico. Per noi è un segno di speranza il modo
in cui lui ha interagito con i giovani, com’è stato capace di infondere energia nei
giovani, e l’Asia è un continente molto giovane. Si dice che circa i due terzi della
popolazione asiatica sia composta di giovani. E quindi per i cristiani qui in Corea,
e tutti i giovani asiatici, vedere il Santo Padre interessarsi a loro, parlare con
loro con compassione e come una guida, penso sia una testimonianza meravigliosa non
solo per la Corea, ma per tutta l’Asia. Un’altra cosa di cui lui ha continuato a parlare
è la solidarietà, specialmente nell’attuale divario tra i ricchi e poveri, con diversi
tipi di divisione all’interno della società e tra Paesi, specialmente nel continente
asiatico. Quindi, quando lui si riferisce a questo tema e vuole unire le persone,
persone di fedi diverse, questo, di nuovo, è un messaggio molto importante, che il
Santo Padre sta comunicando. E penso che in Corea ciò avrà davvero un grande impatto,
a causa della divisione tra Nord e Sud.
D. – Uno dei momenti più importanti del viaggio è stata la beatificazione dei martiri coreani: quale il significato per l’Asia?
R. – While the church in Asia…
Nonostante la Chiesa in Asia rimanga
una Chiesa molto piccola in termini di numero di cristiani, noi siamo pure consapevoli
che in Asia centinaia di migliaia di cristiani hanno offerto la loro vita per la fede.
Quindi, le difficoltà che i cristiani incontrano in Asia non sono nuove. Questa è
stata la storia della Chiesa. E la Chiesa in Asia ha quella meravigliosa tradizione,
quell’eredità di Gesù, che offre la sua vita per tutti: qui, la terra asiatica è stata
benedetta dal sangue dei martiri. E per noi in Asia questo è un buon modo per ricordare.
Il Santo Padre ha parlato di diverse forme di idolatria ai giovani. E’ facile per
comodità mettere da parte la fede in nome del pragmatismo e fare compromessi. Io durante
la beatificazione mi sono davvero molto commosso, quando ho detto: “Oh, in Asia abbiamo
degli antenati che hanno voluto pagare il prezzo di essere cristiani anche offrendo
la loro vita”. Questo è d’ispirazione per tutti noi.
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