2014-08-17 14:05:00

Iraq: continuano i raid, appello del Patriarcato caldeo per i civili


Continuano in Iraq i raid statunitensi e i combattimenti. Ieri, gli uomini dell’autoproclamato Stato Islamico hanno preso di mira nuovamente la comunità yazida: decine di uomini sono stati massacrati e numerose donne rapite. Dal Patriarcato caldeo di Baghdad è arrivato un nuovo appello alla comunità internazionale a intervenire in favore dei civili. Il servizio è di Davide Maggiore:

I bombardamenti di caccia e droni americani hanno colpito l’area di Erbil e quella della diga di Mosul, dove già ieri i combattenti curdi avevano affrontato con successo i miliziani fondamentalisti. Colpiti e distrutti numerosi mezzi militari del cosiddetto califfato. I suoi miliziani però avanzano in altre parti del Paese, scontrandosi con l’esercito iracheno: è stato fatto saltare il ponte di Fadlilyah, sulla strada di Baghdad, ma ad oltre 100 chilometri dalla capitale. Non si fermano neanche le atrocità compiute contro le minoranze religiose. Ieri 81 uomini yazidi sono stati uccisi e oltre 250 donne rapite dagli integralisti: un nuovo massacro che ha fatto aumentare la preoccupazione delle cancellerie occidentali. In Iraq “se non agiamo tutti, tra un mese ci troveremo a parlare di una nuova Srebrenica”, ha avvertito il viceministro degli Esteri italiano, Lapo Pistelli, facendo riferimento ad uno dei più sanguinosi massacri delle guerre jugoslave. Un secondo allarme è stato lanciato dal primo ministro britannico David Cameron: se si resta inerti, ha spiegato sul Sunday Telegraph, i jihadisti potrebbero arrivare a colpire “fin nelle strade del Regno Unito”. Da Baghdad ha rinnovato infine il suo appello il patriarca di Babilonia dei Caldei. “Non lasciate morire la speranza delle popolazioni!”, scrive in un comunicato, chiedendo “aiuti di prima necessità”, la liberazione dei “villaggi e dei luoghi occupati” e l’imposizione su questi di una “protezione internazionale”.








All the contents on this site are copyrighted ©.