2014-08-12 18:45:00

Iraq. Al Maliki alle forze armate: non interferite nella crisi


In Iraq il primo ministro uscente, Nuri al Maliki, ha ordinato all’esercito di “non interferire nella crisi politica” e di continuare a proteggere il Paese. Ma sul terreno i miliziani jihadisti continuano ad avanzare. E fonti locali riferiscono che centinaia di soldati iracheni sarebbero stati uccisi a giugno da combattenti del cosiddetto Stato islamico in una base aerea a nord di Tikrit. Il servizio di Amedeo Lomonaco:


 
L’orrore della guerra e il caos politico sono il duplice, inquietante volto di un Paese martoriato. Nel nord dell’Iraq è precipitato un elicottero, con a bordo la deputata yazida, Vian Dakhil, rimasta ferita in seguito allo schianto. Il velivolo trasportava aiuti umanitari. Poco prima dello schianto, la parlamentare irachena aveva denunciato il dramma di oltre 600 ragazze della minoranza degli yazidi, tenute in ostaggio dai militanti del cosiddetto Stato islamico in un carcere nella provincia di Ninive. Gli Stati Uniti, intanto, lanciano nuovi raid aerei ma i miliziani jihadisti avanzano e ora minacciano i confini meridionali della regione autonoma del Kurdistan. Sul fronte politico, dopo che ieri il presidente Fouad Masum ha dato l’incarico di formare il governo al vicepresidente del Parlamento, Haider al-Abadi, il premier uscente Nouri al Maliki ha chiesto alle forze di sicurezza irachene di non interferire nella “crisi politica”. Il timore è che i militari, fedeli al premier uscente, possano compiere un golpe. 
 








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