Rischia di mettere in crisi le economie di Stati Uniti ed Europa la decisione della Russia di un embargo di un anno sui prodotti agricoli e alimentari. Decisione scaturita dopo le sanzioni europee e americane per il ruolo di Mosca nel conflitto in Ucraina. Intanto si continua a combattere nelle zone controllate dai separatisti filorussi mentre la Nato ha assicurato il suo appoggio a Kiev in caso di aggressione russa. Il servizio di Giuseppe D’Amato:
I governativi sono tornati decisamente all’attacco. Si spara alla periferia di Donetsk e Lugansk. A Gorlovka un colpo di mortaio ha provocato una strage ad una fermata dell’autobus. I combattimenti sono intensi anche intorno ai resti del Boeing malese. Nel capoluogo del Donbass un ospedale è stato colpito, mentre un altro caccia ucraino è stato abbattuto. Decine sono stati ieri i morti in tutto l’Est. A Kiev, nel corso di una visita ufficiale, il segretario della Nato Rasmussen ha dichiarato che l’Alleanza “è pronta a sostenere l’Ucraina” in caso di aggressione russa. La gente per le strade non parla altro che del prossimo rischio di invasione. Uno dei principali leader dei separatisti, Aleksandr Borodai, si è intanto dimesso. Lo stesso ha fatto a Kiev il segretario del consiglio di Sicurezza ucraino, Andrej Parubij, che è stato uno dei capi della protesta del Maidan. A piazza Indipendenza si è tornati a lottare. Le forze di polizia volevano liberare il Maidan, ma i “duri” del movimento hanno avuto la meglio.
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