2014-08-07 08:03:00

Regge la tregua a Gaza ma Hamas dice no ad un nuovo cessate il fuoco


Sembra reggere la tregua di 72 ore iniziata martedì mattina. Si teme però una nuova escalation di violenza dopo il rifiuto di Hamas di allungare il cessate il fuoco in seguito alla disponibilità alla tregua espressa da Israele. Il servizio di Graziano Motta:

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Regge la tregua nella Striscia di Gaza, gli sforzi egiziani e statunitensi nella mediazione in corso al Cairo sono protesi a prolungarla, la necessità viene rappresentata dal segretario generale dell’Onu e da molti leader occidentali; ma al momento i segnali sono contrastanti. Da un lato gli israeliani smobilitano trentamila dei 65 mila riservisti e sollecitano le decine di migliaia di sfollati di vaste aree prossime alla Striscia a far ritorno nelle loro case; dall’altro i miliziani palestinesi delle brigate di Hamas e della Jihad islamica affermano che riprenderanno la lotta allo scadere del cessate il fuoco. Essi chiedono la fine del blocco della Striscia, con la riapertura dei valichi di frontiera, del porto e dell’aeroporto, richieste che Israele accetterebbe soltanto dopo il disarmo delle milizie, cioè con la demilitarizzazione di Gaza. La diplomazia cerca in effetti una soluzione permanente al conflitto. Il presidente americano Obama nel condannare la “straordinaria irresponsabilità di Hamas” per gli attacchi missilistici sui centri abitati israeliani, ha ribadito l’ urgenza di una “formula” che sollevi le sofferenze della gente comune palestinese; insomma “occorre soddisfare la sicurezza di Israele e dare agli abitanti di Gaza la speranza di non restare per sempre isolati dal mondo”. All’Assemblea generale dell’Onu, Ban Ki-moon ha detto che a Gaza ”non è più possibile continuare a costruire e poi continuare a distruggere. Dovremo ricostruire di nuovo, ma che sia l’ultima volta” . Riferendosi poi alle strutture dell’agenzia Unrwa colpite nel conflitto, ha invocato il rispetto per la bandiera delle Nazioni Unite, che oggi sarà a mezz’asta in memoria del personale morto nei combattimenti. Il ministro degli Esteri israeliano, rispondendo alle accuse dell’Onu, ha sollecitato l’organizzazione a “sradicare essa stessa il terroristico governo di Hamas a Gaza e a non attendere che sia Israele a farlo”   .

 

 








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