2014-08-06 17:13:00

Libano, padre Abdo Raad:"Il mondo compra le religioni per fare le guerre"


"Integralisti musulmani del Califfato dell'Isis sono concentrati a Tripoli e sembrano avanzare. Si registrano scontri con l'esercito Libanese". Alfonso Fabio Larena, presidente dell'Associazione "Mameli7" di Roma è in Libano per portare l'acqua nei campi profughi di palestinesi e siriani nel Sud del Paese. "Al sud abbiamo avuto modo di incontrare l'esercito libanese per chiedere i permessi di ingresso in alcuni campi. I militari ci hanno espresso tutta la loro preoccupazione". "La situazione, continua Larena, è tesa. C'è il timore che i palestinesi possano appoggiare i combattenti dell'Isis. Ripeto, qui al sud c'è un silenzio abbastanza pesante, mentre al nord ci sono diversi scontri a fuoco nella zona di Tripoli tra esercito libanese e l'Isis. Con perdite dell'esercito libanese, negli ultimi giorni, abbastanza consistente". "Da anni, spiega Larena, lavoriamo con l'associazione 'Annàs Linnas', (Uno per l'altro). Lavoriamo per terminare un presidio sanitario. Ora, cerchiamo di acquistare e portare contenitori di acqua per avere condizioni igieniche migliori nei campi profughi". 

Padre Abdo Raad, è il direttore dell'Associazione 'Annas Linnas' a Joun, dove è parroco, a circa 12 chilometri da SIdone, sui monti del Chouf. "La povertà in Libano diventa sempre più grande. La gente libanese è sempre più povera. In Libano, non ci sono solo profughi palestinesi e siriani ma anche i poveri libanesi". Dico al mondo, "basta sangue, basta sangue della povera gente". "Ci sono 1 milione e mezzo di siriani. Pochi lavorano, vivono nei campi, sulle strade". "In Libano ci sono 50mila irachemi scappati da Mossul dagli islamisti che non rispettano i diritti dell'uomo". "Come associazione, spiega padre Abdo, cerchiamo di dare una mano. Vorrei ringraziare l'Italia, che offre con alcune Ong progetti per i poveri. La forza della solidarietà dei popoli può rispondere ai bisogni di questa gente che vive in Libano tra problemi e paure". Ma il Libano reggerà questa pressione? "Il mondo non si interessa al Libano per vari motivi. Perchè è un piccolo Paese che dipende da Paesi vicini più forti. Il fatto che ci siano tante religioni è una cosa bella, ma non abbiamo capito che queste religioni devono lavorare insieme. Invece gli Sciiti dipendono dall'Iran, i Sunniti dall'Arabia, i cristiani legati a qualche Paese occidentale, anche se oggi i cristiani non sono legati a nessuno, perchè non sono più importanti, nè forza politica, nè economica". "Se le religioni non lavorano insieme, prosegue padre Abdo, perdiamo il Libano". "Ora viviamo una situazione di paura, proprio con l'entrata di questi integralisti islamici. Perchè dentro il Libano c'è una situazione tesa tra sciiti e sunniti, ed i crsitiani saranno le prime vittime. Dobbiamo dialogare per capire che Libano vogliamo. Chiediamo al mondo di non comprare la religioni per continuare a fare le guerre". "Abbiamo bisogno di recipenti per fare installazioni di acqua. Per aiutarci, su web, cercate l'Associazione "Mameli7" di Roma e l'Associazione 'Annas Linnas'. La gente ha bisogno di acqua, di generatori di elettricità, latte, medicine, vestiti per bambini, tutto per i rifugiati palestinesi, siriani ed i poveri libanesi che perdono il lavoro. E c'è bisogno di mandare a scuola questi bambini rifugiati. Altrimenti avremo una generazione analfabeta per il prossimo futuro". 








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