2014-08-05 14:56:00

Roma festeggia il bimillenario di Augusto. Da settembre nuovi percorsi


Percorsi archeologici, mostre e convegni. E’ molto ricco il programma per le celebrazioni del bimillenario della morte dell’imperatore Augusto, che partiranno a settembre, presentato questa mattina in conferenza stampa a Roma. Per l’occasione, saranno riaperte al pubblico aree restaurate sia del foro Romano che del Palatino. Ascoltiamo Maria Rosaria Barbera, soprintendente per i Beni archeologici di Roma, al microfono di Marina Tomarro:

R. - Noi abbiamo privilegiato delle iniziative durature e di natura, direi, strutturale. Quindi, accanto a una mostra abbiamo avviato - e realizzeremo entro settembre - soprattutto iniziative di restauro, di riapertura al pubblico, di ampliamento della fruizione. Ci siamo dedicati soprattutto a rafforzare e restaurare il nostro patrimonio, che nel caso delle iniziative di Augusto affonda le radici soprattutto sul Colle Palatino, il colle prima di Romolo e poi di Augusto. Quindi, siamo intervenuti riallestendo e rinnovando il Museo Palatino, ci siamo poi estesi alle vicine case di Augusto e di Livia sul Palatino, che sono il nucleo fondamentale di quello che poi diventerà il grande sistema delle residenze imperiali, riaprendone ampi settori - in parte mai visti prima - al pubblico. Anche qui, abbiamo voluto realizzare delle cose durature. Ci siamo poi estesi al Foro Romano, alla Basilica Giulia e qui abbiamo restaurato quello che resta della Basilica. Ci siamo estesi alle Terme di Diocleziano, dove abbiamo non soltanto riallestito una parte consistente di questo complesso, ma anche - per ritornare ad Augusto - allestito in forma stabile dei materiali e delle collezioni fondamentali dei riti religiosi dell’età augustea.

D. - Ma chi era Augusto?

R. - E’ un personaggio che, nel mantenere la forma della Repubblica, è anche quello che di fatto ha creato una struttura nuova. E’ colui che ha governato il tempo. E’ anche un grande conquistatore: non era un imperatore guerriero, ma un imperatore che ha molto combattuto e soprattutto ha fatto molta politica. Era un personaggio chiuso, freddo. Aveva pochissimi amori, tra questi Livia e la sua discendenza di sangue. Questo non impedì di mandare la sua unica figlia al confino. Quindi è un personaggio gigante, direi, della storia. Mi piace pensare che sia il plasmatore della prima idea dell’Europa. E’ in questo senso che noi ci riconosciamo ancora eredi e discendenti di Augusto.

D. - Moltissimi saranno i visitatori di questi eventi, naturalmente Qual è il messaggio di Augusto che ci arriva praticamente duemila anni dopo?

R. - Augusto è un imperatore che non ha smesso di esercitare il suo fascino nel Medio Evo, nel Rinascimento. Augusto è quello che ha costituito nell’immaginario collettivo l’“Imperatore romano”, quindi la sua eredità è nell’aver lasciato un segno indelebile. Non soltanto colui che - come dice Svetonio - “trovò una città di mattoni e la lasciò di marmo”, ma trovò una società che era una Repubblica assolutamente agonizzante, che veniva da guerre civili sanguinosissime, e ne fece una società che definirono l’età dell’oro: era la "Pax Augustea". La "Pax Augustea" ha regnato a Roma per quasi 40 anni. Quindi, è stato un imperatore che ha saggiamente dosato conservazione, innovazione: guerra e pace, vorrei dire.








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